Un
amore non corrisposto
di
Renzo Montagnoli
Mi
guardava, forse le piacevo,
ma
io solo le parlavo, mai una mano
sfiorata,
una carezza al viso
non
volevo cominciare una storia
per
poi finirla e lasciare entrambi
con
l’amaro sapore del fiele in bocca.
Lei
era carina, una bellezza normale,
e
anche un cuore grande che avvertivo
palpitare
alla mia vista, gli occhi nocciola
solo
per me all’ombra di quei monti
che
l’avevano vista nascere, poi crescere
e
infine diventare donna.
La
sua compagnia era un piacere,
ma
non l’amavo, forse cercavo di meglio,
forse
temevo per quel vizio di famiglia
che
in lei appariva ancora assente,
ma
che da lì a dieci anni l’avrebbe sepolta
all’ombra
di Santo Stefano, là dove
per
tutti del paese c’è l’eterno riposo.
L’alcol
aiuta a vivere in un mondo proprio
permette
forse di dimenticare
e
il rimorso mio è che lei ne abbia abusato
non
perché correva nel suo sangue come in quello
dei
suoi avi, ma per obliare quel suo sogno
vagheggiato
e da me mai ricambiato.
Da
Un paese tra i monti
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