Accanto
al focolare
di
Renzo Montagnoli
E´
in queste sere d´inverno,
con
il vento che fischia
e
turbinare fa la neve,
che
è bello sedere accanto al focolare,
guardare
le fiamme che danzano
nel
crepitio del legno che forte arde.
Nel
buio della stanza le vampe
danno
luce ai nostri visi,
estatici
nel godere del tepore
mentre
fuori tutto gela.
E´
allora che si raccontan storie
d´epoche
lontane quando
miracoli
accadevano, fatti
di
certo non spiegabili se non
con
l´alone e la fama di leggenda.
Il
nonno soprattutto parla
e
tutti attenti stiamo ad ascoltare
nel
silenzio in cui s´ode di tanto in tanto
solo
il sibilo del vento e il muggito
del
bue nella stalla con sottofondo
il
crepitio del fuoco che piano si spegne.
E
arriva il momento di coricarci,
di
sognare quelle storie appena sentite,
di
illuderci nella vita grama d´ogni
giorno
che il mondo possa anche
essere
diverso, che il cigno che
alberga
nello stagno possa divenire
una
leggiadra fanciulla, che il sole d´ogni
giorno
s´affacci sulla terra sul suo carro
dorato
e a piene mani sparga il suo tepore.
Ma
ora basta, Morfeo è già arrivato, gli
occhi
si stan chiudendo e come sonnambuli
ci
trasciniamo al nostro povero giaciglio.
Domani
sarà un altro giorno
di
duro lavoro e silente fatica,
pensando
alla sera e alle gioie
del
focolare che riscalda
i
nostri corpi e i nostri cuori.
Da
Canti
celtici