La regina d'inverno di B. Akunin Edizioni Sperling
& Kupfer
Ci troviamo nella Mosca zarista del 1876; in un
parco affollato un giovane si spara davanti agli occhi di una ragazza che poco prima
gli aveva rifiutato un bacio. E' solo l'inizio di una inquietante
catena di suicidi all'apparenza inspiegabili.
E' così che prende l'avvio questo bellissimo
romanzo giallo di B. Akunin, uno scrittore russo
assai conosciuto e stimato nella sua patria, ma anche molto apprezzato
all'estero.
Il testo si snoda con coerenza, logica e colpi di
scena fino alla conclusione finale, attraverso l'indagine di un investigatore , Erast Fandorin,
del tutto particolare, perché alle prime armi e quindi privo di esperienza,
alla cui mancanza supplisce con un acume non comune.
Il pregio dell'opera, però, è un altro: Akunin riesce a realizzare un vero e proprio miracolo, vale
a dire rende possibile e di notevole impatto la coesistenza fra un genere
minore come il giallo e la grande letteratura russa dell'Ottocento. Il
risultato è una stupefacente qualità narrativa unita al fascino di una trama
talmente avvincente che costringe il lettore a non concedersi un attimo di
sosta sino a quando non sarà arrivato alla fine.
Aggiungo che la ricostruzione storica è coinvolgente al punto di provocare
nostalgia per un'epoca in cui non abbiamo certamente vissuto.
Tutto procede con una linearità sorprendente, senza
forzature, senza brusche accelerazioni, in un'atmosfera di raro ed efficace
fascino.
L'autore
B. Akunin, il cui vero
nome è Grigori Tchkhartichvili,
nasce in Georgia nel 1956. Laureato in filologia e storia orientale, si è
specializzato in lingua e letteratura giapponese. Dal 1958 vive a Mosca.
Saggista, traduttore, narratore, ha pubblicato numerosi romanzi gialli,
alcuni animati dal citato investigatore Fandorin,
altri dalla suora-detective Pelagija.