I
giorni più belli
di
Giancalo Melosi
Newton
Compton Editori
Narrativa
Pagg.
512
ISBN
9788822748614
Prezzo
Euro 9,90 (eBook Euro 4,99)
Desiderio
di libertà
Nella
Roma del XVI secolo vive e lavora come cerusico Michael De Segni, un
giovane ebreo che con la famiglia abita, obbligatoriamente, nel
serraglio, dove ogni sera vengono chiusi i cancelli e nessuno può
più entrare né uscire fino
alla mattina del giorno dopo.
La
sua è un’esistenza in cui è presente, e
lancinante, la consapevolezza di non essere uguale ai cristiani, di
non poter avere le loro stesse libertà, e con il timore che,
da un momento all’altro, vengano inasprite le regole a cui i
giudei sono sottoposti. Michael non è un coraggioso, ma
nemmeno un pavido e per lui, e soprattutto per la sua famiglia, è
disposto a fare qualsiasi cosa per respirare aria di libertà.
La sua vita è una continua avventura, rischiando perfino di
essere condannato a morte per un delitto che non ha commesso, uscendo
dalla pericolosa situazione per il cosiddetto rotto della cuffia. E’
un uomo onesto, stimato anche da cristiani che sanno distinguere le
qualità indipendentemente dalla razza e dal credo religioso,
tanto che lo aiutano, nei momenti particolare difficoltà, come
in occasione del famoso, e famigerato, sacco di Roma. Con il
trascorrere degli anni il racconto inizia ad assumere il sapore di
una saga familiare, in cui sempre presenti, e sicuro punto di
riferimento, sono Michael e la moglie Ruth; così assistiamo
alla morte per peste dell’unica figlia Ariel e di suo marito,
che lasciano i loro due bambini, il maschio Nathan e la femmina
Devora. Ma se la seconda si dimostrerà una nipote su cui fare
sicuro affidamento, il primo, irretito dalle prediche di alcuni
gesuiti rinnegherà la sua religione, diventando a sua volta
gesuita e arrivando al punto di perseguire i familiari onde ottenere
la loro conversione. E per fortuna che Michael, Ruth e Devora, in
cerca di quella libertà che avvertono come un diritto
inalienabile, fuggono da Roma, per rifugiarsi a Pitigliano, ai
confini del papato, e da lì riparare a Livorno, oltre questi
confini, e quindi al sicuro, in una terra in cui non esistono
differenze per razza o religione.
Al
di là della vicenda, caratterizzata da numerosi eventi, mi
sembra che l’intenzione dell’autore sia stata quella di
rivendicare per gli ebrei una condizione di equaglianza con gli
altri, dimostrando al riguardo un particolare odio per la chiesa
cattolica che, imputandoli per la condanna a morte del Cristo, li
perseguitava con acredine e anche violenza. La scrittura è
fluente, così che la lettura risulta facile e scorrevole, con
una apprezzabile capacità di ricreare un’epoca e
un’ambientazione, senza dimenticare che i personaggi storici e
gli eventi di maggior rilievo sono veramente tutti accaduti, come
appunto il sacco di Roma, descritto in modo appassionante, una serie
di immagini che avvincono e danno risalto all’opera stessa.
Sinceramente
è una delle poche volte che un libro va oltre le mie
aspettative e questo è sicuramente un pregio, al punto tale
che mi auguro che l’autore voglia provvedere a un seguito,
visto che il romanzo finisce con l’arrivo della famiglia Di
Segni in quella sorta di terra promessa che è la città
di Livorno.
Giancarlo
Melosi
é
nato
nel 1951, vive tra l’isola d’Elba e l’entroterra
toscano. Ha iniziato la sua vita professionale con un breve periodo
come insegnante, poi per più di trent’anni ha lavorato
come dirigente alla Regione Toscana, occupandosi di sanità,
ambiente, programmi comunitari e turismo. I
giorni più belli è
il suo primo romanzo.
Renzo
Montagnoli
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