Il
coraggio di dire no
Conversazioni
e interviste 1963-2007
di
Mario Rigoni Stern
a
cura di Giuseppe Mendicino
Edizioni
Einaudi
Saggistica
Pagg.
234
ISBN
9788806239657
Prezzo
Euro 12,00
Per
conoscere meglio Mario Rigoni Stern
Questo
libro, che raccoglie molte delle interviste rilasciate in un lungo
periodo (dal 1963 al 2007) da Mario Rigoni Stern, è frutto di
una ricerca e di una scelta oculata di colui che può essere
definito senza ombra di dubbio il miglior biografo del grande
scrittore asiaghese, cioè Giuseppe Mendicino. Al riguardo c’è
da precisare che la cernita non deve essere stata facile, vista la
notevole disponibilità di Rigoni Stern a conversare con la
gente e i frequenti incontri dello stesso non solo con giornalisti o
altri scrittori, ma anche con le scolaresche. Di cosa si parlava in
queste occasioni? C’è da precisare che a domanda Rigoni
Stern rispondeva, magari ampliando il discorso, ma comunque
evidenziando sempre un’ampia disponibilità a
colloquiare, come se il raccontare del passato costituisse
un’impellenza trattenuta a stento. Sarebbe però
sbagliato pensare che i temi fossero solo quelli del suo trascorso e
in particolare quelli della guerra, perché, abituato a
scrivere il frutto delle sue osservazioni quotidiane, sono non pochi
gli argomenti atemporali presenti in questi colloqui.
Del
resto la grandezza dell’autore asiaghese risiede proprio in
questa sua capacità di rapportarsi con la natura, con i
sentimenti e le emozioni che sono propri degli esseri umani e che
sono frutto di un attento spirito critico, una abilità rara
che rende le sue opere sempre giovani in qualsiasi epoca.
Ho
trovato, peraltro, delle risposte illuminanti e di queste intendo
riferire a titolo di esempio. A questa domanda di Alberto Papuzzi: “
E’ vero che la guerra dice la verità sugli uomini, chi è
forte, chi è debole, chi audace, chi infingardo?”,
Rigoni Stern risponde affermativamente, precisando che ci sono le
stesse reazioni come nella montagna estrema, e così gli uomini
si manifestano per quel che sono, con gesti di grande umanità,
se non addirittura di eroismi, da parte di gente umile, e con altri
di autentica vigliaccheria, come accaduto con ufficiali di carriera
che scappavano a gambe levate. In questa risposta emerge l’essenza
dell’animo umano che, sottoposto a costrizioni o a pericoli,
riesce a dare il meglio o il peggio di sé. E poi ce n’è
un’altra di Renzo Oberti per Il Giornale di Vicenza, la cui
risposta condivido parola per parola, perché avrei detto così
anch’io. Il giornalista domanda:”Ha una ricetta da
darci per procedere indenni fra gli scogli della navigazione
quotidiana?” Trascrivo pari pari la risposta di uno Stern
che nell’inverno della sua vita ha sublimato la saggezza che è
sempre stata presente in lui:” Leggere molti libri e
guardare poca televisione. La vita va costruita con la dignità
del lavoro, non riconoscendo utopie lontane dalle nostre possibilità
e dai nostri bisogni intellettuali e materiali.”. Ecco,
questo è il senso della vita per un uomo che ha provato di
tutto nella sua esistenza, che è riuscito a uscire vivo
dall’inferno bianco della ritirata della campagna di Russia,
che è sopravvissuto alla tragedia della prigionia nei lager
tedeschi, che ha saputo sempre vedere intorno a lui con umiltà,
ma soprattutto con umanità.
Fra
le tante interviste raccolte da Giuseppe Mendicino ne manca una, la
mia. Sono arrivato troppo tardi, quando già lui stava male, un
po’ prima che morisse, e ovviamente ho rinunciato. Fra le tante
domande che avrei voluto rivolgergli, ce n’era una che mi stava
a cuore: “A un uomo che è scampato a tante battaglie,
che è ora nella sua vecchiaia, come pensa sia giusto vivere?”;
ebbene, leggendo i suoi libri e queste interviste mi sono persuaso
che avrebbe risposto che il rispetto degli altri e della natura, la
memoria delle proprie radici sono gli elementi basilari per poter
vivere con serenità e in pace con se stessi.
Questo
libro è sicuramente da leggere perché aiuta a conoscere
meglio Mario Rigoni Stern.
Mario
Rigoni Stern (Asiago,
1 novembre 1921; Asiago, 10 giugno 2008)
Scrittore italiano.
Esordì con Il
sergente nella neve (1953),
una delle più notevoli testimonianze letterarie della seconda
guerra mondiale, alla quale l’autore partecipò con gli
alpini sul fronte russo. Dopo anni di silenzio Rrigoni Stern è
tornato alla narrativa con i racconti Il
bosco degli urogalli (1962)
e i romanzi La
guerra della naia alpina (1967), Quota
Albania (1967), Ritorno
sul Don (1973), Storia
di Tönle (1978,
premio Campiello), emblematica biografia di un solitario montanaro
durante la grande guerra, uno dei suoi esiti più alti.
Successivamente, accanto a nuovi romanzi, L’anno
della vittoria (1985)
e Amore
di confine (1986),
lo scrittore ha pubblicato diverse opere che testimoniano di una sua
crescente adesione al mondo della natura: Uomini,
boschi e api (1980), Il
libro degli animali (1990), Arboreto
selvatico (1991).
In Le
stagioni di Giacomo (1995,
premio Grinzane) ha raccontato i luoghi d’origine. Nella
produzione successiva tornano i suoi temi dominanti: Sentieri
sotto la neve (1998), Tra
due guerre e altre storie (2001), Stagioni (2006),
I racconti di guerra (2006).
(dall'Enciclopedia
della Letteratura Garzanti)
Renzo
Montagnoli
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