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  Recensioni  »  La figlia del boia, di Oliver Pötzsch, edito da Neri Pozza 15/11/2022
 
La figlia del boia

di Oliver Pötzsch

Neri Pozza Editore

Narrativa

Pagg. 432

ISBN 9788854505735

Prezzo Euro 16,90


Avvincente, ma...



Corre l’anno 1659 e a Schongau, una cittadina bavarese, è ritrovato agonizzante e con un taglio che gli ha aperto la gola il figlio di undici anni del barcaiolo Grimmer. Simon Fronwieser, figlio del medico della città e medico lui stesso, cerca di salvarlo, ma inutilmente, e nell’occasione si avvede di uno strano segno impresso sotto la scapola destra con un inchiostro viola. Poco tempo dopo un altro bimbo, Anton, figlio adottivo dei Kratz, è ritrovato dai genitori morto e in una pozza di sangue. Anche lui sotto una scapola ha lo strano segno che aveva il primo bambino ucciso e che viene identificato come il cerchio di Venere, il simbolo delle streghe. Strani eventi colpiscono la cittadina, con un magazzino sul fiume che prende fuoco e un lebbrosario in costruzione che viene demolito nottetempo. Spariscono altri bimbi che costituivano un gruppetto che trascorreva spesso parecchie ore da Martha Stechlin, la levatrice di Schongau. Il popolino, sempre incline ad ammantare di un aria misteriosa ciò che non riesce a comprendere, trova subito il capro espiatorio, la povera levatrice, che sfugge al linciaggio, ma viene rinchiusa in prigione, dove si cerca di farla confessare con la tortura di cui è incaricato il boia Jakob Kuisl, un uomo gigantesco, ma di notevole cultura e che ovviamente non crede che all’origine del tutto ci sia della stregoneria; della sua stessa opinione è il giovane medico Simon Fronwieser, perdutamente innamorato di Magdalena, la bella figlia del boia. Si sviluppa così la trama di un giallo storico particolarmente avvincente, intricato, ma ben condotto con mano ferma dall’autore, capace di ricreare con abilità ambiente e atmosfera.

La storia mi ha preso in modo particolare, perché la tensione è crescente, il mistero si infittisce con delle scene di grande effetto, come l’esplorazione di una serie di cunicoli che è riuscita a ingenerarmi un vivo senso di claustrofobia.

Tuttavia, ed era ciò che temevo, l’impalcatura così ben realizzata ha cominciato a scricchiolare verso la fine, per poi crollare con la scoperta dei colpevoli, una soluzione non del tutto logica e non ben studiata, tanto che presenta diverse crepe.

La figlia del boia, primo episodio di una serie, scritta da uno che dichiara di essere il discendente di una dinastia di boia, ha incontrato un indubbio successo, proprio per la capacità di avvincere in un crescendo di tensione fino quasi alle ultime pagine, poi però, come ho scritto prima, all’improvviso è crollato tutto. E’ un peccato, però c’è da dire che alla sua funzione di costituire un prodotto di svago adempie senz’altro, a patto che non gli si debba chiedere altro.



Oliver Pötzsch, nato nel 1970, è sceneggiatore e scrittore tedesco. È un discendente dei Kuisl, una celebre dinastia di boia della Baviera che svolse il mestiere dal XVI al XIX secolo. Ispiratosi alla sua dinastia, ha scritto una serie di romanzi gialli che hanno per protagonista il boia di Shongau e sua figlia. In italia, Neri Pozza ha pubblicato La figlia del boia (2012), La figlia del boia e il monaco nero (2013), La figlia del boia e il re dei mendicanti (Neri Pozza 2015), Il mago e la figlia del boia (2017), La figlia del boia e il diavolo di Bamberga (2018), Il monaco nero (Neri Pozza 2018), Il Menestrello (Neri Pozza, 2019) e La figlia del boia e il gioco della morte (Neri Pozza, 2019).



Renzo Montagnoli



 
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