Omaggio
alla Catalogna
di
George Orwell
Arnoldo
Mondadori Editore S.p.A.
Storia
Pagg.
280
ISBN
9788804509844
Prezzo
Euro 9,50
Forse
il miglior reportage sulla guerra di Spagna
George
Orwell partecipò alla Guerra di Spagna in qualità di
miliziano del POUM (Partito Operaio di Unificazione Marxista),
partito quindi di sinistra, ma decisamente antistalinista. Pertanto,
la sua narrazione è il frutto dell’esperienza maturata,
che se non ha una valenza generale per questo conflitto, tuttavia
comprende una disamina approfondita dei contrasti, spesso violenti,
esistente nella variegata compagine antifascista. Come testimonianza
dell’aspetto bellico sono rimasto sorpreso per quanto risulti
diverso da quello descritto in romanzi sullo stesso teatro di guerra,
uno per tutti Per chi suona la
campana di Ernest Hemingway.
Infatti vi è descritta una campagna statica, in trincee,
simile a quella della Prima Guerra Mondiale, con l’unica
differenza, non da poco ovviamente, rappresentata dalle rare
occasioni di scontri e quindi con perdite limitatissime. Con ogni
probabilità ebbe occasione di operare in un settore del fronte
relativamente quieto, ma se il pericolo di restare ucciso era tutto
sommato modesto, per il resto c’erano tutti i problemi della
guerra di posizione, la cui descrizione è veramente pregevole.
La pioggia incessante, il fango che rende difficile camminare, la
promiscuità in ricoveri di fortuna, la scarsità delle
armi e delle munizioni, il vestiario inadeguato e ridotto a
brandelli, la compagnia certamente non desiderata di topi e pidocchi
sono un palcoscenico dove di importante dal punto di vista bellico
non accade nulla, così che fra i miliziani regna la noia
nell’attesa dell’avvicendamento che li porterà
nelle retrovie a Barcellona. Il tanto sospirato riposo nella
capitale della Catalogna non si rileverà però tale,
perché scoppia quella che appare una rivoluzione e invece è
il tentativo di prendere il potere dei comunisti stalinisti per
niente favorevoli alla rivoluzione permanente che vorrebbero gli
anarchici. Dagli scontri, in verità di modesta entità,
Orwell esce indenne, ma ritornato al fronte viene colpito alla gola
da una pallottola, che gli impedirà a lungo di parlare e gli
imporrà una lunga convalescenza, resa complicata anche dal
fatto che, abolito il POUM, i comunisti gli danno la caccia, tanto
che con notevole difficoltà troverà riparo e salvezza
all’estero.
Al
di là della narrazione dell’esperienza maturata di
particolare rilievo è l’analisi svolta della situazione
e del voltafaccia dei comunisti che non esitarono, per liberarsi del
POUM, di arrivare ad accusarlo di connivenza con le forze franchiste,
insomma di essere una quinta colonna fascista volta a impedire quella
rivoluzione che i comunisti stessi volevano invece fermare. Per far
questo non esitarono a corrompere giornalisti di testate estere, una
tecnica di disinformazione che è una costante prima dei
sovietici e poi dei russi.
Omaggio
alla Catalogna costituisce
pertanto uno dei più importanti reportage sulla guerra civile
in Spagna e per Orwell una presa di coscienza che lo porterà a
un rifiuto netto di ogni totalitarismo.
Imperdibile.
George
Orwell,
pseudonimo di Eric Arthur Blair, nacque a Motihari (India)
il 25 giugno 1903 e morì a Londra il 21 gennaio 1950.
Giornalista e scrittore è giustamente ricordato soprattutto
per due suoi romanzi di notevole spessore: La
fattoria degli animali e 1984.
Renzo
Montagnoli
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