Di
casa in casa, la vita
di
Piero Chiara
Arnoldo
Mondadori Editore S.p.A.
Narrativa
Pagg.
192
ISBN
9788804765202
Prezzo
Euro 12,50
Un
Chiara diverso, ma sempre di qualità
Si
tratta indubbiamente di narrativa, anche se in realtà sono prose
varie, che vanno dalle memorie alla descrizione di alcuni personaggi
particolari, da fatti di cronaca ad acute riflessioni, un campionario
di scritti da cui emergono sempre le grandi qualità di scrittore di
Piero Chiara. Ce n´è uno, in particolare, intitolato 1945:
mezzi di fortuna, con il quale ci racconta un avventuroso viaggio
da Luino a Reggio Emilia nell´Italia disastrata dei giorni
immediatamente successivi alla Liberazione. Ebbene, se uno vuol
rendersi conto di come era il nostro paese in quell´epoca deve
assolutamente leggerlo, perché, a parte la descrizione della gente
che viaggia come può, con il treno che si ferma, perché il ponte,
bombardato, non c´è più e occorre proseguire traghettando con
delle barche, c´è quest´aria di provvisorio che si respira a
pieni polmoni, con un senso di precarietà che sta volgendo però
verso una rinascita, una speranza che permetterà al paese Italia di
rialzarsi dopo una guerra disastrosa. E´ certo, comunque, che chi
si aspetta le solite prose di Chiara, ambientate a Luino o comunque
in piccole realtà, permeate di ironia e capaci non solo di far
sorridere, ma anche di ridere, potrebbe restare deluso. Non potrà
comunque non apprezzare il tono colloquiale con cui vengono narrati
fatti di diversi anni fa, felicemente scelti, perché ci danno più
di un´idea di come si vivesse allora.
Un´opera
minore? Non direi, perché le qualità dell´autore ci sono tutte,
si tratta invece di un lavoro diverso, come diversi sono i generi
delle prose di questa raccolta.
Se
è pur vero che alcune sono meno interessanti, ce ne sono però
altre, come quella di cui ho scritto sul viaggio avventuroso fino a
Reggio Emilia, che danno tono e pregio al libro, tanto da
consigliarne la lettura.
Piero
Chiara nacque
a Luino nel 1913 e morì a Varese nel 1986. Scrittore tra i più
amati e popolari del dopoguerra, esordì in narrativa piuttosto
tardi, quasi cinquantenne, su suggerimento di Vittorio Sereni, suo
coetaneo, conterraneo e grande amico, che lo invitò a scrivere una
delle tante storie che Chiara amava raccontare a voce. Da Il
piatto piange (Mondadori,
1962), che segna il suo esordio vero e proprio, fino alla morte,
Chiara scrisse con eccezionale prolificità, inanellando un successo
dopo l'altro. E' stato autore particolarmente fecondo e fra le sue
numerose pubblicazioni figurano Il
piatto piange (1962), La
spartizione (1964), Il
balordo (1967), L'uovo
al cianuro e altre storie (1969), I
giovedì della signora Giulia (1970), Il
pretore di Cuvio (1973), La
stanza del Vescovo (1976), Il
vero Casanova (1977), Il
cappotto di Astrakan (1978), Una
spina nel cuore (1979), Vedò
Singapore? (1981), Il
capostazione di Casalino e altri 15 racconti (1986).
Renzo
Montagnoli