Grigie
distese
di Fabrizio
Manini
Introduzione di Taylor
Grant Hawkes
Copertina di Elena Migliorini
Edizioni Il Foglio
http://www.ilfoglioletterario.it/
lupi@infol.it
Poesia - silloge
Pagg. 118
ISBN: 88-7606-076-6
Prezzo: € 10,00
Non so se succede anche a voi, ma a
me capita sempre così.
Prendo in mano una silloge e comincio
a leggere; all'inizio trovo sempre un po' di difficoltà, una sorta di
atteggiamento di cauto approccio che, per fortuna, viene
superato con un semplice ragionamento, che consiste poi in un atto di umiltà,
quasi una sottomissione al messaggio del poeta di turno.
Per comprendere e apprezzare la
poesia si deve necessariamente avere la massima disponibilità ad ascoltare
quanto l'autore ci dice.
La stessa cosa è accaduta con Grigie distese e, lirica dopo lirica (in
totale sono 101), sono arrivato alla fine con la piena consapevolezza di aver
letto un'opera di notevole gradimento. Di norma, in questi casi, esce spontaneo
un aggettivo, che può essere bella, magnifica, stupenda, ma che in questo caso è stato il frutto di un nuovo
conio, e così mi è sfuggito dalle labbra un'intensa,
quasi a voler qualificare, più che la soddisfazione, l'intera sua costruzione.
Preciso che intensa è stato il primo
della serie, perché poi è seguito un mirabile
e infine un realistica.
Subito dopo, scatta l'inevitabile
domanda: perché?
Questa volta, complice il caldo
afoso, che rallenta i riflessi e impigrisce la mente, prima di rispondere con
le mie considerazioni a questo quesito di rito, quasi inavvertitamente ho
incautamente letto, cosa che invece di solito faccio solo dopo aver scritto la
recensione, l'introduzione di Taylor Grant Hawkes, poeta e saggista
americano.
Ebbene, queste poche righe sono state
scritte in modo talmente esauriente che ho finito con il pormi un'altra domanda:
che scriverò ora?
Per farla breve, ho deciso, nella
circostanza, di mutare completamente il mio modus
operandi e dopo questa premessa, forse un po'
lunga, anche barbosa, ma a mio avviso indispensabile, di seguito potrete
leggere la mia recensione.
La noia, non quella che ci prende
ogni tanto, quando siamo insoddisfatti temporaneamente della nostra esistenza,
è alla base di questa silloge.
E' una noia che trova origine in un
contesto esistenziale:
Anche
oggi/chiude gli occhi/chi non trova posto/nel tacito patto/di esistenza/fra il
milite ignoto/e la trincea del
nulla. (NOIA
I).
Del resto già il titolo dell'intera
raccolta è di per sé esplicativo. Fra tutti i colori quello più opprimente è il
grigio, un colore non colore, una massa uniforme che ci isola dagli altri e che
separa noi dalla realtà, come una nebbia persistente. Se poi aggiungiamo una
distesa di questo colore, possiamo comprendere come l'isolamento sia totale,
come profondo e insanabile sia il senso di solitudine
di chi riesce a vedere oltre le immagini, a differenza di chi opera sulle
apparenze.
E' un rifiuto insanabile di fare
parte di qualche cosa in cui non si crede, è una lenta presa di coscienza di
ciò che si è, di quello che non si è e di nient'altro.
A
un eroe inutile/è concessa solo/ la forza di odiare/i giorni che si ripetono (da Noia
LXXXIII).
In un trauma interno, in un conflitto
fra la comprensione del proprio stato e il ripudio della possibilità di essere
parte del mondo omologandosi, scaturisce un' emozione
catartica quale l'odio.
E' il passo indispensabile
nell'enfasi cosciente della sensazione, ossessiva, del tempo che scorre per
giungere a un lucido stato di pazzia, con cui si finisce con l'accettare
quel destino, quel fardello che altri portano senza sapere.
La silloge termina con una lirica
stupenda, un omaggio di un essere rassegnato alla nemica, ma in fondo amica,
perché propria del suo sentire: sempre, eternamente la noia.
E così, con la Ballata della noia, si conclude un'opera non solo di elevato livello stilistico, ma di
pregnante, rilevante analisi psico-filosofica, dove
le risultanze dell'introspezione diventano una visione più generale della vita,
di quello che gli altri sono incapaci di avvertire.
Fabrizio Manini è collaboratore de Il Foglio
Letterario dal 2001. All'interno delle Edizioni Il Foglio è direttore della
Collana Autori Contemporanei Poesia e della rivista ebook Carmina. Ha pubblicato anche Briciole d'eternità (Ed. Polistampa,
1997), Ballate di vita di morte e d'amore (Ed. Il Foglio, 2002), Voglio che dio mi mostri il suo volto
(Ed. Il Foglio, 2004). È
prossimo alla discussione della tesi per la laurea magistrale in psicologia.