Briciole
di
Manola Di Tullio
Presentazione
di Giulio Biagi
Edizioni
Tabula Fati
Poesia
Pagg.
80
ISBN
9791259881793
Prezzo
Euro 10,00
Approccio
soddisfacente
Leggo
nella biobibliografia che Manola Di Tullio ha pubblicato
esclusivamente racconti, in parte editi "a solo", in parte in
raccolte antologiche con altri autori. Questo dato è importante per
sapere se sia la prima volta che ha dato alle stampe delle poesie e
se è la prima volta, come dai dati sembrerebbe, ci troviamo di
fronte a un esordio, da esaminare con maggiore attenzione e anche con
più comprensione. Ciò premesso, questa silloge, dall´accattivante
titolo "Briciole", presenta caratteristiche di eterogeneità, nel
senso che i temi svolti sono plurimi, il che può essere un elemento
che dovrebbe aiutare nell´effettuare questa prima valutazione. Si
va infatti da liriche in cui prevale l´aspetto emotivo a quelle che
sono pacate e a volte amare riflessioni sugli aspetti dell´esistenza.
E´ così che ci imbattiamo in versi come questi: "C´è una
lunga strada dai tuoi occhi al cielo. / Fremito e lucore. / Bolle di
parole evanescenti / lasciano tracce di emozioni / e corrono / dal
cuore all´infinito e oltre"; ma anche come questi: "Son
finite le parole , / slittate sull´asfalto / frenate dalla noia. /
Ingoiate, bloccate, ignorate / mai dette, mai pensate, mai nate.".
Eterogeneità,
ho scritto all´inizio, e trova puntuale conferma, come se i versi
fossero frutto - e probabilmente lo sono - di sensazioni ed
emozioni nate in epoche diverse, non ricercate, totalmente spontanee.
Questo per quanto concerne i contenuti, ma per quanto riguarda la
forma, la struttura, cosa si può dire? Credo che volutamente non ci
sia la ricerca della semplicità di espressione, ma le poesie, senza
arrivare a essere del tutto criptiche, non sono immediatamente
comprensibili, e questo è anche un bene, perché così il lettore è
costretto a soffermarsi per le opportune riflessioni. C´è anche
una ricerca degli effetti per così dire speciali: "Ho visto
nascere il vetro. / Sabbia, fuoco, meraviglia. / Disordine che
splende / incurante degli ordini perfetti.". Poche parole ed
ecco come si fa il vetro e io mi sarei fermato a "meraviglia",
perché i due versi successivi, per quanto ne comprenda il
significato, sembrano appesi alla struttura. E a proposito della
struttura, qui mi sembra che la poetessa debba lavorare un po´,
perché è sovente disomogenea, con un ritmo disuguale e in pratica
poco armonica. Niente comunque di irrimediabile, tanto che sono
convinto che con un po´ più di applicazione e l´acquisizione di
una maggior esperienza anche questo importante aspetto dovrebbe
diventare ottimale.
Secondo
la mia opinione, in questa raccolta ci sono quindi elementi positivi,
per i contenuti, mentre ci sono aspetti che sono senz´altro da
migliorare, compito che ritengo assolutamente non improbo .
Quindi
la strada intrapresa sembra già soddisfacente in questo primo
percorso, sta all´autore renderla migliore nei giorni a venire.
Manola
Di Tullio
è nata a Pescara nel 1972. Vive e lavora a Montesilvano come
assistente amministrativo in un istituto comprensivo. La scrittura è
per lei una cura per l´anima. Ha pubblicato tre racconti brevi
per NarrAgenda (Delmiglio
Editore, Verona) e una "dedica" nella raccolta Cronache
di un tempo senza tempo (Tabula
fati, Chieti 2020). Ha partecipato con racconti alle antologie a cura
di Silva Ganzitti Metti
un pomeriggio d´estate agli Stati Generali (Tabula
fati, Chieti 2021) e Metti
un pomeriggio d´estate agli Stati Generali 2 (Tabula
fati, Chieti 2023).
Renzo
Montagnoli