Le
sorelle Lacroix
di
Georges Simenon
Edizioni
Adelphi
Narrativa
Pagg.
171
ISBN
9788845936968
Prezzo
Euro 18,00
Odio
implacabile
Strana
famiglia quella delle sorelle Lacroix: Matilde, sposata con un
pittore vanesio che sta pressoché tutto il giorno rintanato nel suo
atelier, con due figli, Jacques insofferente della vita monotona che
caratterizza la casa, e Genevieve, una mistica che si è messa in
testa di morire al compimento del diciottesimo anno; Leopoldine,
coniugata con un tubercolotico che non c´è mai, perché sta sempre
in Svizzera a curarsi, e la figlia Sophie, poco presente, quasi una
figura di contorno. Ciò che caratterizza però queste persone è
l´odio insanabile fra le due sorelle, che ha un origine ben precisa
e che verrà svelata nel corso della narrazione (e non sarò di certo
io a parlarne per non togliere ai lettori il piacere della scoperta).
In realtà quella è una famiglia in cui l´odio è il motore per
poter continuare a vivere, per consentire un permanente stato di
tensione che è quasi una droga per le due sorelle. La vicenda è
semplice nel complesso e c´è anche una tendenza a colorarla di
giallo, senza che necessariamente vi sia un morto ammazzato.
Simenon,
come sua caratteristica, fornisce un quadro di una famiglia borghese,
in cui accanto all´odio è presente uno squallore che turba chi
legge, anche perché la caratterizzazione dei personaggi e la fine
analisi psicologica sono ai massimi livelli.
Le
sorelle Lacroix sono delle figure, in negativo, difficilmente
dimenticabili, un colpo da maestro del romanziere belga, verso le
quali tuttavia mostra un atteggiamento di pietà, perché sono due
esseri che per vivere hanno bisogno di odiarsi.
Da
leggere, senza dubbio.
Georges
Simenon,
nato a Liegi nel 1903, morto a Losanna nel 1989,
ha lasciato
centonovantatre romanzi
pubblicati sotto il suo nome e un numero imprecisato di romanzi e
racconti pubblicati sotto pseudonimi, oltre a volumi di «dettature»
e memorie. Il commissario Maigret è protagonista di 75 romanzi
e 28 racconti, tutti pubblicati fra il 1931 e il 1972. Celebre in
tutto il mondo, innanzitutto per le storie di Maigret, Simenon è
anche, paradossalmente, un caso di «scrittore per scrittori». Da
Henry Miller a
Jean Pauhlan,
da Faulkner a Cocteau, molti e disparati sono infatti gli
autori che hanno riconosciuto in lui un maestro. Tra questi, André
Gide: «Considero Simenon un grande romanziere, forse il più grande
e il più autentico che
la letteratura
francese abbia oggi»; Walter Benjamin: «... leggo ogni nuovo
romanzo di Simenon»; Louis-Ferdinand Céline:
«Ci sono scrittori che ammiro moltissimo: il Simenon dei Pitard,
per esempio, bisognerebbe parlarne tutti i giorni».
Renzo
Montagnoli