L'ingrato
di Sacha Naspini
Editrice effequ
Narrativa – romanzo
Pagg. 143
ISBN: 8889647116
Prezzo: € 9,00
Primo romanzo di Sacha
Naspini, L'ingrato
già rivela le indubbie qualità di questo giovane autore e che potrei
sintetizzare in una scrittura matura, ma mai greve.
In
effetti in questo libro si avvertono alcune linee base che
poi si ritrovano, perfezionate e in piena sinergia, ne I sassi.
L'analisi psicologica approfondita,
l'ambientazione definita nei suoi aspetti essenziali, quasi delle indicazioni,
e una trama senza intoppi sono caratteristiche che appaiono proprie di Naspini e quindi non dovute al caso, delle vere e proprie
fondamenta su cui contare per dare vita a nuove situazioni, a vicende che non
sono mai ripetitive.
I pregi e i difetti della provincia
(nel caso specifico un paesino toscano) sono il pretesto per una spietata
denuncia della maldicenza, di questo vizio sottile, latente anche in persone
insospettabili e che appare come una valvola di sfogo per frustrazioni sempre
presenti.
Certo il maestro Calamaio, il
personaggio principale, ha anche le sue stranezze, come quella di spiare le
bambine quando vanno in bagno, ma quest'anomalia, che
si limita a una semplice osservazione, appare quasi insignificante rispetto
all'acredine, alla storia del tutto inventata che sorge in questo paesino e che
attecchisce in modo estremamente rapido.
E non è che la vox populi lo condanni per questo spirito guardone, ma per
qualche cosa di immorale che gli stessi creatori ignorano e che nasce come
frutto di fantasticherie che si dilatano di bocca in bocca, come a dire che uno
starnuto nel giro di tre vie diventa un boato.
No, a Calamaio gli si rinfaccia
l'ingratitudine, non gli si perdona che lui, accolto in paese proveniente dalla
città, non abbia accettato le regole ferree che regnano sovrane nel tempo e che
rendono una comunità al tempo stesso carnefice e vittima di se stessa.
Per dirla più chiaramente, Calamaio
ha violato i confini sacri non tanto dell'etico, ma del conformismo, delitto
senza possibilità di appello in una società chiusa che può solo accettare o
respingere.
Fatto il primo passo, la maldicenza
si amplifica, trae forza dalla sua stessa debolezza di iniziare da una bolla di
sapone, perché è evidente che si viene a creare un inconscio legame fra chi per
primo ha cominciato e l'ultimo che chiude e riapre il cerchio, in una sorta di
girotondo senza fine.
L'individuo preso di mira non ha più
cittadinanza e vive un'emarginazione che è fatta di forzata solitudine e di
dispetti ricorrenti, quasi fosse considerato un corpo estraneo da cui
liberarsi.
Il pregio dell'opera sta proprio
nella capacità che ha avuto Sacha Naspini
di rappresentare questa realtà, che non è un caso limite, ma che invero è
frequente, con quella distorta volontà di trovare a tutti i costi un capro
espiatorio su cui sfogare
le proprie pulsioni represse.
Sacha Naspini è nato a
Grosseto nel 1976. Nel marzo 2006
ha pubblicato il suo romanzo d'esordio, “L'ingrato” (Editrice Effequ). Nel novembre
dello stesso anno è uscito il tascabile “Il risultato” (Magnetica
edizioni). Suoi racconti sono apparsi in varie antologie, tra cui: “Mia
figlia Chiara” nella raccolta “Cattive
storie di provincia”; “Le parole, le stelle” nella raccolta “Antologia del fantastico underground”
(entrambe edite dalle Edizioni Il Foglio). Vari
riconoscimenti letterari, tra cui: nel 2005 vincitore del premio nazionale “Canossa – Città di Bazzano”
con il racconto “La vita comincia a quarant'anni”;
segnalato al premio “Licurgo Cappelletti”
con il racconto “I ragni”; tra i vincitori del “Premio Boccardi” con il racconto “Serenity Garden”. Nel 2004 è stato finalista al
premio internazionale “Massimo Troisi” con la favola villana “Marito mio!”.
Nel settembre dell'anno in corso è
uscito il suo secondo romanzo, I sassi
(Edizioni Il Foglio, 2007)
In veste di grafico ha recentemente
curato l'antologia di racconti “È stata pura gioia” (Edizioni Parole &
Musica).
Nell'ottobre 2005 è uscito l'album
“…il peggio è passato (?)”, disco d'esordio dei Vaderrando
(Ethnoworld - MI). Attualmente in lavorazione il
progetto “Anomia”. Sacha Naspini, oltre che essere “la voce” del gruppo, è l'autore
di musiche e testi. Per contatti: www.vaderrando.it