Frecce e
pugnali
di Nicola
Vacca
Introduzione di Giordano Bruno Guerri
In copertina “Spaziale” di Lucio
Fontana
Edizioni Il Foglio
www.ilfoglioletterario.it
ilfoglio@infol.it
Collana Autori Contemporanei Poesia
Diretta da Fabrizio Manini
Poesia Aforismi
Pagg. 90
ISBN: 978
- 88 - 7606 - 185 – 1
Prezzo:
€ 10,00
L'aforisma (o aforismo)
è una frase breve che, tuttavia, riesce a concentrare un sapere di carattere
filosofico o morale.
Per quanto creati anche in passato,
la loro diffusione si è incrementata in modo notevole a partire dalla seconda
metà del XX secolo, con numerose pubblicazioni di raccolte di aforismi di
autori diversi, insomma delle vere e proprie antologie.
Più raro è il caso di libri
costituiti da queste massime a opera di un solo autore
e fra questi rientra Frecce e pugnali
di Nicola Vacca, già conosciuto come poeta e come critico letterario.
Come precisa giustamente l'autore,
nel corso dell'intervista che gli ho fatto in concomitanza con l'uscita di
quest'opera, l'aforisma è un modo efficace per essere ironici e divertenti, ma
è anche, nel caso specifico, un mezzo per scuotere e far pensare una società
che sembra vivere in una sorta di limbo, avulsa da una concreta realtà,
prigioniera di un'illusione propinatale e che ha recepito volentieri: vivere
senza esistere.
E così Vacca ci trascina in un
vortice di punzecchiature mentali sulle quali pare impossibile non sentire la
necessità di riflettere, mettendo in discussione le nostre convinzioni, frutto
di anni di martellanti lobotomie tese al nostro annullamento, volte a toglierci
quella innata capacità di raziocinio.
Perché
vi ostinate a pregare un Dio che non porge mai l'altra guancia quando deve diffondere nel mondo
il bene? Che è poi il motivo fondamentale per cui l'essere umano gli è
ciecamente devoto.
Oppure
In
ognuno di noi c'è un ribelle. Abbiamo talmente paura di credere nelle nostre
potenzialità, che amiamo
contaminarci con il mito
dell'uguaglianza.
Oppure ancora una stilettata come
questa:
L'imbecillità incontra sempre il favore degli dei.
Dio incontra il favore degli imbecilli.
Non c'è che dire, perché ci troviamo
di fronte a delle vere e proprie perle di saggezza e quel che è più
interessante è che scavano dentro, incidono fino in fondo, pongono
immediatamente dei quesiti che fanno vacillare teoremi che crediamo innati, ma
che ci sono stati subdolamente imposti.
L' avvento
di un dio è un luogo comune che impedisce di pensare.
Ce n'è poi una che mi trova concorde
al 100% perché è da tanto tempo che vado ripetendo certe cose, tanto da
metterle anche in poesia, ed è questa:
Il
ventesimo secolo è morto sotto i colpi dell'Utopia. Il ventunesimo lo sta
assassinando una decadenza che non ha eguali nella Storia.
Bruciante, nella sua verità, è poi la
seguente:
Nella società della comunicazione l'unico dialogo fecondo è quello con la
nostra solitudine.
Diviso in una sorta di capitoli, o
meglio ancora di oggetti (Alfabeto della crudeltà, La perfezione del male,
Allegria del terrore, Dio e lo scettico) questo libro è tutto da meditare e se
anche solo dovesse farvi sorridere sarebbe la prova che ha comunque raggiunto
il suo scopo.
Nicola Vacca è nato a
Gioia del Colle, nel 1963, laureato in giurisprudenza vive a Roma . È scrittore, opinionista , critico
letterario, collabora alle pagine culturali di quotidiani e riviste. Dirige le
pagine culturali del mensile www.confronto.it. Svolge, inoltre, un'intensa
attività di operatore culturale, organizzando presentazioni ed eventi legati al
mondo della poesia contemporanea. Ha
pubblicato i seguenti libri di poesia: Nel
bene e nel male(1994), Frutto della passione (Manni, 2000), La
grazia di un pensiero(Prefazione di Paolo Ruffilli,
Pellicani, 2002), Serena musica segreta(Manni, 2003), Civiltà delle anime(Book editore, 2004), Incursioni nell'apparenza (Prefazione di Sergio Zavoli, Manni, 2006), Ti ho
dato tutte le stagioni(prefazione di Antonio Debenedetti, Manni, 2007)