L'impresa
- Nenè,
gli affari non tirano e c'è un pacco di cambiali che scade fra tre giorni.
- Non so
che dirti. Avevamo calcolato tutto, centesimo dopo centesimo,
ma di clienti nemmeno uno.
- Eh sì
che è un settore che tira!
- Forse
siamo in tanti, in troppi…
- Forse
sì, ma ancora pochi giorni così e chiudiamo bottega.
- C'è
anche il caso che non ci conoscano abbastanza.
- No,
questo lo escludo, con tutti i manifesti che ho fatto affiggere nei luoghi di
lavoro.
- E poi,
i costi sono troppi. Ma avevi proprio bisogno di farti fare un doppio petto
grigio scuro?
- Nenè, è
un abito di rappresentanza: mica posso svolgere il lavoro con le mezze maniche
come te.
- Sì, io
con questa camicia a righe che avrà almeno dieci anni e tu che sembri un gran
signore.
- Nenè,
tu sei indispensabile nell'impresa, perché sei il tuttofare.
- Sì,
tuttofare io e niente fare te.
- Non
dire così, perché altrimenti mi incazzo: io sono la
mente e tu sei il braccio e sai cosa ti dico?
- Parla…
- Che
bisogna trovare nuove formule di vendita, con delle frasi che richiamino, che
destino l'attenzione.
- Tipo?
- Ad
esempio un pagamento rateizzato a lungo periodo, prima ancora che avvenga la
fornitura. Vedo già la gente che avida legge la scritta “Pensate oggi al vostro
domani”.
- No,
troppo complicato: registri, verifica dei pagamenti. Meglio una frase che ci contraddistingua, tipo, ma…non saprei.
- Mi è venuta un'idea, da uno slogan elettorale: “Con noi solo
certezze: non tornerete mai indietro”.
-
Magnifica: è proprio quello che ci vuole.
Il fraseggio
viene interrotto da alcuni colpi secchi sulla porta.
- Apri,
Nenè, già c'è un cliente.
- Buona
giornata, in che possiamo servirla?
- In
verità non sono un cliente, e tengo a precisarlo. Sono Gaspare Colletta,
ufficiale giudiziario, e sono venuto per l'accesso.
- La
prima porta a destra, ma non c'è carta igienica.
- Non mi
sono spiegato, perché è un termine giuridico: in forza del decreto ingiuntivo
n. 265/2005 del 12 aprile 2005, notificato a codesta impresa il 16 aprile 2005,
divenuto esecutivo…
- Oh,
basta, sentiamo il resto.
- Devo
eseguire il pignoramento mobiliare e spero che abbiate la compiacenza di non
ostacolarmi.
- No, che
dice mai! E' la fine di un sogno,
proprio adesso che abbiamo lo slogan per decretare il successo dell'iniziativa.
- Mi
spiace, ma io eseguo solo.
- Ecco,
l'esecutore.
- Non
faccia così, ha tutta la mia comprensione, anche perché ho visto che da
pignorare c'è ben poco.
-
Provveda, allora.
L'ufficiale
giudiziario guarda i singoli pezzi e li annota sul verbale.
- Già
fatto. Mi dovete controfirmare il verbale, previa opportuna lettura.
- Faccia
pure….
- Addì 10 settembre 2005 io sottoscritto ufficiale
giudiziario…
- Salti i
preamboli.
- Allora,
ho rinvenuto nei locali dell'azienda i seguenti beni mobili: due sedie di
pessima fattura, di cui una con una gamba dondolante, un tavolo di legno
compensato e…
- No, non
ci tolga la materia prima, la nostra vita!
- ….e tre
bare in legno di noce brunito….