Le
incertezze della vita
di
Lorenzo Russo
Parte
prima
Quante
volte mi sono domandato, dove va a finire questo mondo.
L'uomo
si comporta come se fosse di sua proprietà.
È
il suo egoismo, la sua vanità, la sua presuntuosità che
lo spinge a servirsene, senza tenere in considerazione che è
lui che gli permette di vivere e mantenersi.
Penso,
quindi, che anche le sue scoperte scientifiche dovrebbero tenere più
in considerazione la loro compatibilità con la natura, che lo
ha creato e lo mantiene ancora.
L'uomo
vive in una dimensione imperfetta, questo è vero, e proprio
per questo è anche lui imperfetto.
Da
questo stato d'essere sorgono le contraddizioni determinanti
conflitti tragici che mettono a rischio la sua esistenza e
l'abitabilità del pianeta stesso che lo ospita.
D'altra
parte, come contropartita sorgono anche momenti di felicità,
quando si innamora, crea figli, il lavoro gli procura soddisfazione e
così via.
Il
problema sta quindi nel mantenere l'equilibrio tra il bene e il male,
considerando che sono una entità bipolare, cioè
indivisibile.
Attenti,
allora, a non finire nell'estremismo, che tutto distrugge sensa senso
e giustificazione.
Esistono
diversi tipi di estremismo tra i quali il più pericoloso è
quello religioso, che annebbia le menti dei suoi seguaci nel credo di
eseguire la volontà del loro Dio, di seguito quello che lo
spinge a voler emergere sugli altri per meriti personali non
esistenti nella misura immaginata e quindi dettati dalla sua
presunzione e avidità.
Il
ricco che non percepisce d'essere un fortunato della vita, e di
conseguenza ignora il dovere morale di impiegare la sua fortuna per
il progredire della società, è un individuo, di per sè,
estraneo alla società che sfrutta per i suoi scopi.
Un
simile personaggio va contrastato e qualora non risultasse
risocializzabile avversato con tutti i mezzi possibili.
Quando
osservo il comportamento della massa mi è chiaro perché
un pur tanto nobile fine sia irrealizzabile e, se anche
lo fosse, solo in un tempo inimmaginabile.
Ma
così le condizioni sociali non migliorano, anzi peggiorano,
fino a mettere a repentaglio anche la sua esistenza.
Si
conoscono i casi dei tiranni, che vengono eliminati dai concorrenti o
dai popoli esasperati d'essere oppressi, avviliti, sfruttati.
Anche
la grande ripresa economica, che ebbe la sua origine nel risanamento
dei danni causati dalle due grandi guerre, creò maggiori utili
ai già benestanti.
Esperti
degli affari, essi intuirono il momento propizio e intervennero
arricchendosi ancora più.
Sono
loro che oggi tramano la creazione di un governo mondiale.
Lo
si riconosce dalle decisioni che la loro asservita classe politica
prende, alludendo a un vantaggio per tutti i popoli.
Qui
mi domando, come sia possibile la realizzazione di una tale e a prima
vista meritevole impresa, quando essa non è realizzabile
neanche nell'ambito di un semplice stato.
La
politica è sempre stato un mestiere di falsari e ipocriti, ma
mai fu sbandierata così insistentemente, con annunci di
partiti e inserzioni meditiche, la loro volontà di agire per
il bene del popolo, come oggi accade.
E
cosa fa il popolo, credulone o opportunista? Ci casca sempre di nuovo
o agisce per salvare i suoi piccoli benefici.
Non
esiste quindi una grande differenza tra chi governa e chi viene
governato, ad eccezione dei pochi rimasti onesti, rassegnati, delusi.
Sembra
che tutto cambi per rimanere come prima, da creare l'impressione che
il popolo sottostia a una condanna, che sia stato drogato per
renderlo apatico, meglio governabile.
Non
so perchè, ma a me piace il concetto di una Umanità
rinchiusa in una entità che si moltiplica per garantire il suo
sopravvivere.
Forse
sarà che mi piacerebbe che i ricchi non educabili diventassero
successivamente poveri e viceversa fino alla creazione di equilibrio
e armonia.
Questo
concetto deduco dall'osservazione dell'andamento del Cosmos, sempre
in movimento e trasformazione come se fosse impegnato a raggiungere
stabilità.
Ammetto
che è un concetto fondato sulle speranze cristiane di vittoria
finale del bene sul male, uguale a maturità raggiunta
dell'uomo in un Creato perfezionato.
In
effetti, partendo dall''annunciazione cristiana sull'origine divina
dell'uomo, posso dedurre che tutti gli uomini siano fratelli
d'origine e che la vita abbia lo scopo di farglielo riconoscere con
l'acquisizione della necessaria maturità e veggenza.
Che
sia questo il vero e ancora sconosciuto senso della vita umana?
Ad
ogni modo è un concetto che offre vera consolazione e migliori
prospettive ai soppressi e umiliati.
Parte
seconda
La
legge, approvata dal parlamento tedesco, di riconoscere legale il
matrimonio tra omosessuali non fa altro che seguire il concetto
moderno della vita praticato nei paesi più sviluppati.
Il
benessere economico e l'allargamento dell'istruzione ha reso l'uomo
libero di decidere su altre forme di vita coniugale.
Mentre
prima, nei tempi di carenza economica e oppressione politica,
esisteva la necessità di creare figli per sostenere lo stato,
spesso in conflitto con altri stati e i genitori, diventati vecchi e
inabili e senza sussistenza, oggi ognuno è libero di vivere la
sua vita come più gli conviene e senza ripercussioni morali ed
economiche.
Sebbene
non provi una grande simpatia per questo nuovo modo di vita, ritengo
che sia falso opporsi accanitamente.
Ogni
forma di estremismo sia intellettuale sia civile sia politico non può
che creare maggiori contraddizioni e rivolte violente.
La
via migliore è sempre il confronto didattico ed istruttivo,
nella coscienza che la natura è di per sè bizzarra e
capricciosa, cioè anche lei rinchiusa in un processo in
formazione.
Una
società aperta e tollerante è in grado di correggersi
da sè, quando avesse raggiunto il limite oltre il quale il suo
sopravvivere diventasse incerto.
Per
il momento è indispensabile che i figli, qualora vengano
adottati, vengano assistiti e educati con attenzione e premura fino
al raggiungimento dell'età adulta.
La
distinzione tra maschio e femmina sta perdendo oggi il suo consueto
significato, anche perchè non è più importante
creare figli, quando lo stato si occupa di tutto e il nuovo stile di
vita non sopporta troppe restrizioni.
I
litigi, che una tale unione ha sempre creato, hanno orientato i
giovani ad altre forme di convivenza e di conseguenza anche l'amore è
approdato su altri lidi, direi che è diventato universale,
volto al bene con l'eliminazione di quegli attriti che lo hanno
sempre frenato.
Naturalmente
anche qui esistono motivi egoistici che spingono i giovani a
rifiutare la responsabilità che una coppia eterosessuale deve
assumersi nel creare famiglia.
E
qui ho i miei dubbi sulla capacità dei nuovi adottati di
realizzarsi in una realtà ancora dominata dal dualismo in ogni
sua manifestazione.
Uno
dei pochi divieti che io sostengo è la mancanza d'impegno
verso la società, per evitare il suo disfacimento che sarebbe
la rovina di tutti i suoi membri.
E
qui temo che il fallimento del processo liberale in atto porterà
a una politica restrittiva con accento prettamente dittatoriale.
Ad
ogni modo non perdiamo il coraggio di affrontare il futuro.
Andiamo
verso il nuovo mondo con la volontà di crearne uno migliore.
La
volontà è premessa di speranza di riuscirci.
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