La
scelta, tra il vivere per rivalutarsi o morire pur vivendo
di
Lorenzo Russo
È
giusto sognare, fa bene all'animo, e ,oggi, sono molti i sognatori di
un mondo pacifico e unito.
Purtroppo
la realtà della vita distruggerà tutti i sogni, ma nel
frattempo si è data dimostrazione di coraggio, nel voler
intraprendere un qualcosa che è fuori dai limiti dimensionali,
cioè da quelli concessi all'uomo.
Che
colpa ne ha lui, se deve vivere qui, invece che in un'altra
dimensione migliore?
Nessuna
colpa, quindi, e qui aggiungo, che è meglio sopperire per un
qualcosa di fantastico, che soggiacere, sia pure per incapacità
e o idiozia naturale, sotto la costrizione dimensionale.
È
solo nel mettersi in movimento che si aprono all'uomo diverse vie,
anche se la scelta gli diventa ardua, perchè sconosciuta,
impervia, temuta.
E
qui è necessaria una preparazione accurata e seria, senza
paura di dover pagare un prezzo troppo elevato, perchè un
prezzo ancora maggiore si pagherebbe facendo niente, in quanto si
vivrebbe in un vicolo cieco.
E
adesso mi domando: come dovrebbe comportarsi l'uomo, affinchè
il sogno perduri il più tempo possibile, e fino a quando
dovrebbe assumersi il compito di sostenere chi non avesse voglia di
intraprendere questo viaggio fantasioso, sia perchè troppo
oneroso e incerto, sia perchè il sistema assistenziale di una
società moderna già gli permette di sopravvivere al
meglio sulle spalle di chi è dotato di più energie
dinamiche, creative.e generose.
E
qui sta il nocciolo della questione, e cioè, se l'uomo sia
educabile, istruibile per questa impresa, che certamente gli
permetterebbe finalmente di vivere senza gravi conflitti e guerre,
come purtroppo è stato finora nel corso della sua esistenza.
Io,
personalmente, non credo che una tale riforma societaria sia
possibile, però mi compiaccio nel vedere qualche migliaia di
persone radunarsi per proclamare l'amore universale, sebbene poi devo
ammettere che, all'infuori di una bella festa dei cuori, pochissimo o
niente muterà nel loro senso.
Vorrei
vedere i loro sguardi desolati, le lacrime scorrere sui loro visi,
una volta che perdessero il posto di lavoro, perchè occupato
da un nuovo arrivato, disposto a lavorare a minor costo, cioè
a sacrificarsi di più.
E
qui sta il secondo nocciolo della questione, e cioè che, senza
una radicale riforma del mondo del lavoro e delle relative strutture
economiche sociali il tanto osannato mondo, unito nell'amore,
crollerebbe immediatamente.
Da
qui, la mia richiesta, sul come si potrebbe organizzare questo
osannato mondo unito nell'amore.
Purtroppo
non esistono risposte, perchè l'uomo è un animale,
docile quando ha tutto ciò di cui ha bisogno o vuole, rapace e
selvaggio nel caso contrario.
Finora
non ho mai sentito presentare proposte, praticabili e vincolabili,
dai rappresentanti dell'amore universale, come sono le persone buone,
la casta dei prelati che vive senza preoccupazioni esistenziali e chi
ha un lavoro e un reddito garantito, più o meno elevato.
Tutti
i loro annunci si rivolgono sempre al popolo minuto, ben sapendo di
ottenere più ascolto e sostegno, ma mai a coloro che, tutti
insieme, potrebbero mutare sostanzialmente il sistema economico
sociale universale.
Un
piccolo credente può essere addomesticato, perchè, non
avendo poco o nulla da perdere, tende più facilmente a credere
nei sogni dei quali si nutra la sua forza di sopravvivenza, ma non
accade mai per chi ha troppo da perdere.
Al
più, i ricchi e benestanti sono disposti a finanziare progetti
umanitari per pura propaganda o per calmare i loro rimorsi di
coscienza, ma mai per rinunciare a tutto ciò che ritengono un
diritto acquisito.
Ammettendo
il caso che i sostenitori dell'amore universale avessero il
sopravvento, si accorgerebbero in breve tempo che il loro mondo si
reggerebbe solo con un sistema politico dittatoriale, perchè è
solo così che potrebbero tenere il popolo servo e disciplinato
per i loro diritti di potere.
Eh
sì, perchè è il potere (realtà terrena)
il vero padrone della vita, è lui che si serve in alternanza
dei buoni e dei cattivi per manifestarsi.
E
qui entra in campo l'esperienza storica, su come questi sistemi siano
andati a finire.
Si
deve sempre tener conto che l'uomo è, nella sua formazione, un
essere inaffidabile perchè è timoroso di essere
sopraffatto, per cui è da escludere che possa creare uno stato
permanente di armonia e serenità.
Le
energie, che lo hanno creato e mantengono in vita,si consumano e si
rigenerano sempre sullo stesso modulo.
Ed
è qui che il polo della materia vince su quello degli ideali
umanitari, ma sarebbero guai più grossi se l'uomo non
riuscisse a tenerli in equilibrio, perchè anche la materia ha
bisogno degli ideali per rigenerarsi e rimanifestarsi.
Questo
è il compito maggiore, affidato all'uomo da chi l'ha creato a
sua somiglianza, tramite le sue qualità ragionevoli e la sua
volontà di affrontare il nuovo.
Il
compito della ragione è di creare equilibrio tra i pensieri e
i sentimenti, un compito non facile, in quanto entrambi tendono a
diventare incontrollabili e dannosi.
Lo
si nota, oggigiorno, nelle azioni dei numerosi buonisti operatori,
manovrati dall'alta finanza e politica mondiale per scopi contrari ai
loro annunci, a tal punto da ricevere sostegno sia peculiare sia
umanitario sia ideologico anche dai tanti altri buoni di cuore, ma
non di intelletto, da mettere in grave crisi una intera nazione.
Il
fine è sempre lo stesso: rafforzare il potere finanziario,
politico e religioso di pochi per impadronisti di più del
dovuto.
Chiunque
li aiutasse dovrebbe accorgersi ben presto di essere stato
influenzato e strumentalizzato, così come è nel gioco
degli scacchi, nel quale ogni figura ha un suo compito preciso da
eseguire, perchè il senso del gioco è di vincere,
usando l'intuito e la ragione che dettano le mosse migliori.
Il
premio della vittoria va in maggior parte al Re e alla Regina
(simboli del realtà terrena), il resto viene distribuito, in
parti proporzionali al valore loro attribuito, ai nobili e infine il
resto va ai pochi pedoni rimasti in vita.
Atttenti
però, perchè in ogni servo potrebbe nascondersi un
padrone, quando le circostanze lo favorissero.
Servo
e padrone sono il cardine della realtà terrena, dal loro
contrastarsi si alimenta l'energia della vita umana.
Si
delinea, così, un sistema molto complesso e intricato ancora
inesplorabile per l'uomo, da poter ammettere che egli sia succube del
suo destino.
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