L’anno
del Covid
di
Renzo Montagnoli
L’anno
scorso, di questi giorni, nessuno avrebbe potuto immaginare cosa
avrebbe riservato l’anno 2020, una sorta di Giano bifronte a
cui solo chi ha una predisposizione per la superstizione avrebbe
potuto associare un pericolo. E invece ci siamo trovati fra capo e
collo questa pandemia che non si è limitata ad ammalare
milioni di persone, ma anche ad ucciderne per ora almeno più
di un milione. Cure specifiche fino ad adesso non se ne sono
trovate, si conta soprattutto sul vaccino, ottenuto in tempi
brevissimi, per risolvere il problema. All’inizio della
diffusione del morbo, a parte uno slogan che lascia il tempo che
trova (andrà tutto bene) si è diffusa la
convinzione che l’umanità né sarebbe uscita
maturata, più consapevole e più disponibile ai rapporti
interpersonali. Perchè sia nata questa idea non è
comprensibile, tanto più che un’evoluzione positiva
dell’umanità richiede tempi assai più lunghi di
quello di una pandemia.
Personalmente
ho nutrito subito dubbi sull’ipotesi di un’umanità
che esce da una prova dolorosa forte, coesa e in possesso di valori
che attualmente latitano. Se il dubbio poteva avere un senso, non
poteva averne invece l’ipotesi di un generale degrado, di un
imbarbarimento probabilmente in atto da tempo e che solo con il
pericolo del contagio si è rivelato. Mi limito, per ragioni di
spazio, solo a tre fenomeni che hanno preso rapidamente piede:
1)
la negazione dell’esistenza del virus, tanto più
incredibile alla luce dei tanti morti quasi da subito registrati;
secondo alcuni soggetti si tratterebbe solo di una montatura, di un
complotto fatto per asservire l’umanità. Sono illazioni
farneticanti non sostenute dal benché minimo straccio di
prova, eppure ancor oggi ci sono individui che si vantano di sapere
tutto e che invitano i “pecoroni” a svegliarsi. Si tratta
purtroppo di casi clinici, di menti malate che credono a tutto meno
che all’evidenza dei fatti;
2)
contrari ai vaccino. Esistono da quando si è cominciato a
vaccinare, quindi da più di un secolo, e nel caso specifico si
sentono forti per il breve periodo di realizzazione del vaccino,
adducendo per quelli già somministrati da decine e decine di
anni fenomeni avversi in quantità incredibile e addirittura
non solo affermando l’inutilità della vaccinazione, ma
sostenendo la sua enorme pericolosità. La storia della
medicina insegna che non esiste una cura che non possa presentare
qualche effetto avverso, ed è così anche per i vaccini,
i cui benefici però sono largamente superiori a possibili
reazioni, pressochè quasi sempre di modesto effetto e poco
durature. Personalmente non darei peso ai no vax, anche se sono
certamente di ostacolo al raggiungimento di una immunità di
gregge. Come per i negazionisti è inutile un’opera di
convinzione perché le loro teorie non hanno supporti
scientifici;
3)
in questo quadro di personaggi che sembrano far tornare la medicina a
epoche remote si sono poi innestati diversi scienziati o
pseudoscienziati con affermazioni sulla pandemia del tutto infondate
e alcune talmente grossolane dal far dubitare delle capacità
scientifiche di chi ha esposto ipotesi, spacciate come verità,
del tutto irrazionali. Può darsi che l’abbiano fatto per
vanità, per mostrarsi in pubblico, per apparire sul piccolo
schermo, ma in ogni caso l’impressione è stata quella di
trovarsi di fronte a degli omuncoli. Quello che mi ha più
disturbato è stata la sicurezza di certe sparate, del tutto
fuori luogo per un fenomeno nuovo come il Covid 19.
Il
percorso per difendere l’umanità da questo morbo è
ancora lungo, perché vaccinare la popolazione di un’intera
nazione non è che si possa fare in un solo giorno. Quindi
andiamo incontro a un anno 2021 di speranza, ma dobbiamo essere
consapevoli che le restrizioni a cui siamo stati sottoposti dovranno
essere ancora applicate non appena il livello di rischio diventi
pericoloso per la tenuta del sistema sanitario; non è
piacevole pensare a dover ancora stare chiusi, a gente che dovrà
vivere in ristrettezze, ma siamo sulla strada buona per risolvere il
problema, percorriamola insieme senza azzuffarci come i quattro
capponi che Renzo Tramaglino porta al dottor Azzeccagarbugli. Questo
è anche l’unico modo affinché l’umanità
possa uscire migliorata da questa difficile prova.
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