Un
altro “Primo Maggio” senza lavoro
di
Piera Maria Chessa
La
Festa del lavoro,
detta anche dei lavoratori, fu istituita a Parigi nel 1889, ma in
realtà bisogna tornare indietro di tre anni per capire meglio
di che cosa si tratta.
Il
1° maggio del 1886 avvenne a Chicago un fatto molto particolare:
fu organizzato in tutti gli Stati Uniti uno sciopero generale di
operai che chiedevano condizioni di lavoro più eque.
In
quegli anni infatti si arrivava a lavorare anche sedici ore al
giorno, e oltretutto molte persone morivano per via della scarsa
sicurezza. I lavoratori, e gli attivisti anarchici che li
supportarono, protestarono per oltre tre giorni. Si arrivò
così al 4 maggio, e proprio in quel giorno ci furono scontri
durissimi tra i manifestanti e le forze dell’ordine. Il
bilancio fu di parecchi morti, passati alla storia con il nome “I
Martiri di Chicago”.
Fu
in seguito a questi episodi che tre anni dopo, il 20 luglio del 1889,
i partiti socialisti e laburisti europei si ritrovarono insieme a
Parigi per il Primo Congresso dell’organizzazione da loro
creata e denominata Seconda Internazionale.
E
fu in quella circostanza che si pensò di organizzare una
grande manifestazione popolare per chiedere con maggior forza la
riduzione dell’orario di lavoro alle otto ore. Inoltre, proprio
per ricordare i morti di Chicago,nel maggio del 1886 si stabilì
la data del 1° maggio come Giorno del Lavoro o dei Lavoratori.
Il
primo maggio dell’anno successivo, il 1890, ci fu così
la prima manifestazione internazionale della storia, e nonostante la
fortissima opposizione da parte dei governi nazionali, la
partecipazione dei lavoratori per la difesa dei loro diritti fu
altissima.
In
Italia la Festa del Lavoro divenne ufficialmente Festa nazionale dal
1947, ma anche diversi altri stati, europei e non solo, si attivarono
in questo senso.
Negli
Stati Uniti, invece, benché proprio lì siano
incominciate le prime lotte per il conseguimento di condizioni
lavorative più giuste, la Festa del Lavoro cade il primo
lunedì di settembre.
E
oggi? Rispetto al passato, tante cose per fortuna sono cambiate,
almeno in parte, per altre c’é ancora molto da fare, in
particolare per i lavoratori stranieri; sappiamo bene infatti quanto
essi debbano lottare per avere una giusta paga e condizioni di lavoro
dignitose.
Oggi,
purtroppo, per tutti il problema fondamentale riguarda la pandemia e
le sue temibili varianti, che impediscono di riprendere a vivere e
lavorare in tranquillità. Quelli che prima avevano un lavoro,
e quelli che già faticavano per trovarlo, e che ora si trovano
ancora di più in difficoltà.
Con
quale stato d’animo, dunque, oggi si può pensare di
festeggiare questo giorno? Difficile rispondere.
Possiamo
dire solo che lentamente qualcosa forse si sta muovendo, perché
gradualmente stanno cominciando a ripartire quasi tutte le attività.
Ma continuiamo a vivere “alla giornata”, con lo sguardo
fisso sui numeri relativi alla pandemia.
Nessuna
certezza può ancora esserci per una vera ripresa, solo la
speranza che con i vaccini la vita di tutti possa finalmente perdere
i suoi colori sbiaditi da tempo e ritrovare un po’ di luce.
https://pieramariachessa.wordpress.com/
|