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  Editoriali  »  Il trionfo dell'ignoranza, di Renzo Montagnoli 20/08/2023
 

Il trionfo dell´ignoranza

di Renzo Montagnoli



Chi ha studiato economia non può non conoscere il famoso motto "Laissez faire, laissez passer" attribuito all´economista J. C. M. V. de Giurnay (1712-1759) che sintetizza il concetto secondo il quale non ci deve essere ingerenza dello stato nell´attività economica, perché il mercato finirebbe, nonostante picchi in eccesso o in difetto, a raggiungere il suo punto di equilibrio. In verità la frase e il concetto vanno ricollegati alla risposta di un mercante (Laissez nous faire) alla domanda del ministro J. B. Colbert che chiedeva cosa si potesse fare per rivitalizzare il commercio.

E´ indubbio che si tratta di una corrente di pensiero non solo economica e che sia tipica del puro capitalismo. Ebbe successo il consiglio del mercante e non è un caso se in contrapposizione poi venne una teoria che invece fa dello stato l´unico titolato ad agire in campo economico, e mi riferisco al marxismo. Ci fu alternanza di applicazione di questo liberismo, ma mai in modo assoluto, contrastato, soprattutto nelle ricorrenti crisi, dagli interventi provvidenziali dello stato.

Ma questa assoluta libertà mirerebbe solo rivitalizzare l´economia o ha anche altri scopi?

All´epoca del laissez faire esistevano poteri assoluti, rappresentati dalle monarchie, e quindi l´applicazione e lo scopo erano esclusivamente economici.

Oggi, invece, prevalgono le democrazie e, teoricamente, il potere è del popolo, ma da che mondo è mondo ci sono sempre stati uomini che hanno voluto prevalere sugli altri, che li hanno voluti asservire, che hanno avuto mire di potenza che si possono raggiungere e mantenere solo con la leva economica. E´ così che negli anni `80 è iniziata una cultura del liberismo, chiamato neo liberismo, ampiamente teorizzato dal monetarista Milton Friedman, e che vide applicazioni, peraltro non complete, da parte di Margaret Thatcher e Ronald Reagan. Occorre peraltro ricordare che in genere gli economisti non sono autonomi nelle loro teorie, ma vengono richiesti di cercare una prova scientifica delle volontà di ricchezza e di potere di altri uomini. In pratica, vista la specializzazione di Friedman, dietro a tutto c´erano e ci sono i grandi gruppi finanziari internazionali, in accordo ovviamente con chi è al timone delle produzioni agricole e industriali. Risalgono a quegli anni la libera circolazione delle merci e dei capitali, elementi caratteristici del neoliberismo, così come l´idea di creare continuamente nuovi bisogni, a sostegno della produzione e all´asservimento delle popolazioni. Non ci siamo accorti, ma piano piano anche la politica di intontimento mediatico attuata con programmi televisivi ci ha reso succubi e al tempo stesso compratori compulsivi. Ha contribuito e contribuisce anche la lenta attività di deculturazione, messa in pratica nel mondo della scuola con programmi che da un lato aboliscono materie molto formative, e dall´altro privilegiano specializzazioni spiccate, a discapito di altre discipline più generiche e in genere più idonee a far sorgere e crescere una coscienza civile..

E´ nato così l´uomo del XXI secolo, che comunica con i suoi simili solo attraverso tablet o smartphone, succube a ogni slogan pubblicitario, incapace di dare un senso alla vita al di fuori di quello che sembra l´unico scopo: consumare, spesso cose inutili.

In questo contesto l´ignoranza regna sovrana e del resto un dato, peraltro ufficiale, che quantifica in circa il 60% gli analfabeti pressoché tutti di ritorno, è allucinante. Si tratta di persone che non sanno comprendere il significato di un semplice articolo di giornale, che credono ciecamente nelle menzogne che vengono loro inculcate e che messi di fronte all´evidenza, cioè alla dimostrazione che quanto asseriscono è falso, negano con decisione, riaffermando ciò che credono frutto della loro modesta materia grigia e che considerano un nemico chi li contrasta. Ci sono tante categorie, quali i terrapiattisti, i negatori di epidemie in corso, gli antivaccini, insomma un esercito, ahimé, di zombi.

Io più studio più mi rendo conto della mia ignoranza, ma è assolutamente logico; gli ignoranti invece sono fieri di esserlo, loro sanno tutto, vedono centinaia di complotti, che non ci sono, e non vedono quello di cui sono vittime, cioè quell´induzione a ritenere il sapere, con i suoi inevitabili dubbi, un difetto immane.

Va da sé, però, che un mondo così finisce per distruggersi e già abbiamo delle avvisaglie, con il cambiamento climatico e i disastri che comporta. Ovviamente gli indottrinati lo negano, ma la natura è perfetta, l´uomo no, e infatti quello che si toglie al pianeta provoca sempre una reazione di segno opposto, quasi sempre violenta.


 
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