Il
trionfo dell´ignoranza
di
Renzo Montagnoli
Chi
ha studiato economia non può non conoscere il famoso motto "Laissez
faire, laissez passer" attribuito all´economista J. C. M. V. de
Giurnay (1712-1759) che sintetizza il concetto secondo il quale non
ci deve essere ingerenza dello stato nell´attività economica,
perché il mercato finirebbe, nonostante picchi in eccesso o in
difetto, a raggiungere il suo punto di equilibrio. In verità la
frase e il concetto vanno ricollegati alla risposta di un mercante
(Laissez nous faire) alla domanda del ministro J. B. Colbert che
chiedeva cosa si potesse fare per rivitalizzare il commercio.
E´
indubbio che si tratta di una corrente di pensiero non solo economica
e che sia tipica del puro capitalismo. Ebbe successo il consiglio del
mercante e non è un caso se in contrapposizione poi venne una teoria
che invece fa dello stato l´unico titolato ad agire in campo
economico, e mi riferisco al marxismo. Ci fu alternanza di
applicazione di questo liberismo, ma mai in modo assoluto,
contrastato, soprattutto nelle ricorrenti crisi, dagli interventi
provvidenziali dello stato.
Ma
questa assoluta libertà mirerebbe solo rivitalizzare l´economia o
ha anche altri scopi?
All´epoca
del laissez faire esistevano poteri assoluti, rappresentati dalle
monarchie, e quindi l´applicazione e lo scopo erano esclusivamente
economici.
Oggi,
invece, prevalgono le democrazie e, teoricamente, il potere è del
popolo, ma da che mondo è mondo ci sono sempre stati uomini che
hanno voluto prevalere sugli altri, che li hanno voluti asservire,
che hanno avuto mire di potenza che si possono raggiungere e
mantenere solo con la leva economica. E´ così che negli anni `80
è iniziata una cultura del liberismo, chiamato neo liberismo,
ampiamente teorizzato dal monetarista Milton Friedman, e che vide
applicazioni, peraltro non complete, da parte di Margaret Thatcher e
Ronald Reagan. Occorre peraltro ricordare che in genere gli
economisti non sono autonomi nelle loro teorie, ma vengono richiesti
di cercare una prova scientifica delle volontà di ricchezza e di
potere di altri uomini. In pratica, vista la specializzazione di
Friedman, dietro a tutto c´erano e ci sono i grandi gruppi
finanziari internazionali, in accordo ovviamente con chi è al timone
delle produzioni agricole e industriali. Risalgono a quegli anni la
libera circolazione delle merci e dei capitali, elementi
caratteristici del neoliberismo, così come l´idea di creare
continuamente nuovi bisogni, a sostegno della produzione e
all´asservimento delle popolazioni. Non ci siamo accorti, ma piano
piano anche la politica di intontimento mediatico attuata con
programmi televisivi ci ha reso succubi e al tempo stesso compratori
compulsivi. Ha contribuito e contribuisce anche la lenta attività di
deculturazione, messa in pratica nel mondo della scuola con programmi
che da un lato aboliscono materie molto formative, e dall´altro
privilegiano specializzazioni spiccate, a discapito di altre
discipline più generiche e in genere più idonee a far sorgere e
crescere una coscienza civile..
E´
nato così l´uomo del XXI secolo, che comunica con i suoi simili
solo attraverso tablet o smartphone, succube a ogni slogan
pubblicitario, incapace di dare un senso alla vita al di fuori di
quello che sembra l´unico scopo: consumare, spesso cose inutili.
In
questo contesto l´ignoranza regna sovrana e del resto un dato,
peraltro ufficiale, che quantifica in circa il 60% gli analfabeti
pressoché tutti di ritorno, è allucinante. Si tratta di persone che
non sanno comprendere il significato di un semplice articolo di
giornale, che credono ciecamente nelle menzogne che vengono loro
inculcate e che messi di fronte all´evidenza, cioè alla
dimostrazione che quanto asseriscono è falso, negano con decisione,
riaffermando ciò che credono frutto della loro modesta materia
grigia e che considerano un nemico chi li contrasta. Ci sono tante
categorie, quali i terrapiattisti, i negatori di epidemie in corso,
gli antivaccini, insomma un esercito, ahimé, di zombi.
Io
più studio più mi rendo conto della mia ignoranza, ma è
assolutamente logico; gli ignoranti invece sono fieri di esserlo,
loro sanno tutto, vedono centinaia di complotti, che non ci sono, e
non vedono quello di cui sono vittime, cioè quell´induzione a
ritenere il sapere, con i suoi inevitabili dubbi, un difetto immane.
Va
da sé, però, che un mondo così finisce per distruggersi e già
abbiamo delle avvisaglie, con il cambiamento climatico e i disastri
che comporta. Ovviamente gli indottrinati lo negano, ma la natura è
perfetta, l´uomo no, e infatti quello che si toglie al pianeta
provoca sempre una reazione di segno opposto, quasi sempre violenta.