Paese
senza nome
di
Michael Santhers
Sciatto,sbracato
nel mare
che
ai piedi sembra frenare
per
non essere contaminato
da
letargie e umori nefasti
Porro
screpolato
seccato
dal sole
e
i dirupi adombrano mosche
suonano
bizzarrie del vento
richiamo
di gazze e cornacchie
plananti
su rosari
imbrogliati
da pollici
Sbuffa
una fontana muschiata
ha
una vena pressata da camion
e
qualche bottiglia derisa
assetata
solo si lava
allora
concave mani di vecchi
fanno
un laghetto alla bocca
e
la legano alle scarpe
con
fili d'argento
Turisti,
emigranti tornati
trasognanti
raccontano cose mai viste
ma
chi l'ascolta ci crede
è
il solo modo per sfuggire alla noia
Da
lontano, accento scrollo di sguardo
su
onde che cullano plastica
qualche
barchetta
con
reti zavorrate ai fondali
mentre
i pescatori con berretti al contrario
doppiano
racconti di vino
e
ogni tanto si fermano
per
additare una donna
che
cammina sull'acqua
Tra
faro e tramonto
l'arcobaleno
cucito da gabbiani
ponte
a speranze e addii
Da
Quando Gli Alberi Si Rifiutano Di Ospitare
Le Foglie