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  Scritti di altri autori  »  Narrativa  »  La casa di Pietro Terza parte di La nuova casa di Pietro, di massimolegnani 10/06/2023
 

Terza parte di La nuova casa di Pietro

 

 

La casa di Pietro

di massimolegnani

 

 

Pensava che non l´avrebbe più rivista, invece dopo tre giorni lei era di nuovo lì, con la medesima furia e la medesima spocchia, nonostante che questa volta avesse un favore da chiedergli.

Ciao, gli disse scendendo dal furgone seguita da un cane di media taglia, lui è Melo, dovresti tenermelo per qualche giorno.

È buffo, mi dici subito il nome del cane e ancora non conosco il tuo, rispose asciutto Pietro.

Beh, l´altro giorno andavo di fretta, non c´è stato il tempo per convenevoli e salamelecchi che d´altronde non mi piacciono.

Ah, ok!

Dimenticavo, papà si è lamentato delle albicocche, dice che la metà erano acerbe.

Ma le avevi raccolte tu!

Sì, ma a lui ho detto che le avevi scelte tu.

Certo che sei proprio stronza! Questo non è un gioco, è il mio lavoro e tuo padre è il mio unico cliente.

Vabbè, scusami. È che con mio padre non vado tanto d´accordo e non mi andava di prendermi la colpa. Allora me lo puoi tenere il cane?

No, non se ne parla.

Ah, ti vuoi vendicare. Non ti facevo così meschino.

Ho già Cagnetto, spiegò Pietro indicando un bastardino che si teneva a debita distanza, il tuo cane lo sbranerebbe alla prima occasione.

Melo, se non viene provocato, è un agnellino.

Io ho da lavorare, non posso badare a loro, che non litighino, che non scappino. E poi qui non ci sono recinzioni, Cagnetto è abituato ad andare e venire in libertà.

Sarà qualche giorno di libertà anche per Melo, poverino, non gli sembrerà vero, lui di solito sta chiuso in un cortile.

No, non mi posso assumere la responsabilità, se poi si perde in collina?

Oh che persona coscienziosa, mi commuovi.

È inutile che fai dell´ironia, non me la sento, punto!

Ok, come non detto, troverò un´altra soluzione. Ti saluto.

La ragazza richiamò Melo che già stava fiutando Cagnetto con un ringhio minaccioso e salì in macchina con lui. Prima di partire abbassò il finestrino: comunque mi chiamo Lidia, ma non so che te ne farai del mio nome. Qui non ci metterò più piede!

Detto questo diede un´accelerata violenta che fece schizzare sassi ovunque. Pietro s´inginocchiò a dare due carezze a Cagnetto, frastornato quanto lui da quella specie di tornado, e riprese il lavoro lasciato in sospeso, un telaio di canne intrecciate dove far salire i pomodori che stavano cominciando a crescere.

Con l´aiuto del suo vicino di orto potò in modo drastico i filari di kiwi che negli anni dell´abbandono si erano inselvatichiti, e con lui studiò un modo per far arrivare fino a lì l´acqua del ruscello di cui avevano gran bisogno: applicarono una diramazione al tubo che già portava l´acqua in casa e lo collegarono a un motorino elettrico di seconda mano che avrebbe provveduto mediante un timer a irrigare con regolarità le piante.

Ben presto si rese conto che avrebbe dovuto raddoppiare i pannelli fotovoltaici perché, con quell´ultimo ulteriore allacciamento, la corrente elettrica in casa gli arrivava a singhiozzo. Ci avrebbe provveduto più avanti, per ora non aveva soldi a sufficienza.

Quando venne Antonio per il consueto carico di primizie, Pietro accennò alle brutte albicocche che gli aveva dato la volta precedente. Non volle incolpare Lidia, che pure se lo sarebbe meritato, così gli disse che si era trattato di un disguido: aveva messo da parte una cassetta di frutti ammaccati buttati giù dal vento, buoni ormai solo per farne marmellata, ma poi, per distrazione, l´aveva caricata nel furgone al posto di quella che aveva preparato. Il fruttivendolo gli mise una mano paterna sulla spalla: Lascia stare, tu non c´entri, Lidia mi ha detto come sono andate davvero le cose. È una brava ragazza, studia all´università con ottimi risultati, ma ha un caratteraccio e non le piace aiutarmi col negozio. Dai non pensiamoci più e andiamo a raccogliere le ciliegie.

Pietro si arrampicò sul grosso albero con un cestino legato alla cintura, mentre Antonio raccoglieva le ciliegie più nere dai rami bassi. In poco più di un´ora riempirono tre ceste di frutti maturi non ancora beccati dagli uccelli.

Quando il fruttivendolo se ne andò, Pietro, mentre vangava per preparare altra terra da orto, ripensò a Lidia: forse avrebbe potuto tenerglielo, il cane. Sì, a ripensarci, la sua era stata una ripicca e così si era giocato l´amicizia di quella strana ragazza, ma ormai era tardi per rimediare. Si mise a vangare con più impegno per scacciare quel pensiero molesto. Il fatto è che la solitudine cominciava a pesargli e lui aveva perso un´occasione per rompere l´accerchiamento del nulla.

 

 

 

 

 
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