Pellegrinaggio
a Loreto
di
Sergio Menghi
Il
santuario della Madonna di Loreto è universalmente conosciuto come
una meta ambita di pellegrini provenienti da varie parti del mondo,
ma in modo particolare è sentito dagli abitanti marchigiani,
specialmente quelli, e sono tanti, che per motivi di lavoro od altri
hanno dovuto allontanarsi in varie regioni anche estere.
Personalmente
ricordo che i miei primi viaggi in autobus o in treno alla Madonna di
Loreto sono iniziati ad un´età molto precoce, sette otto anni,
insieme a mia nonna, mia madre e le zie.
Per
me era una grande scoperta, significava vedere un po' di cose nuove
rispetto a quelle che osservavo tutti i giorni, immerso nella vita di
un ambiente prettamente rurale, sicuramente non noioso, anzi ricco di
tante presenze naturali integre rispetto a quelle dei nostri tempi.
La
cosa che più mi colpiva era quella macchina nera e fumeggiante che
arrivava alla stazione di Castelraimondo fischiando all´impazzata e
stridendo i freni rumorosi; mia madre mi tirava indietro
energicamente perché io avrei voluto vedere di più, mentre i
viaggiatori frettolosamente scendevano con tutti i loro bagagli
lasciando poi noi salire e prendere il posto nelle carrozze con i
sedili di legno.
Durante
il viaggio non staccavo mai lo sguardo dal finestrino; scorreva
davanti ai miei occhi una pellicola incantevole composta da
rigogliosi boschi, fiumi, prati e campi coltivati, casolari e cielo
azzurro, velato a tratti dal vapore della locomotiva.
All´improvviso
questo drago di fuoco piombava nel buio di una galleria, si
accendevano delle fioche lucine elettriche, altre volte passava sopra
ponti stretti che sembravano traballare dalla enorme massa di ferro
rotante, poi si sentiva di nuovo il freno fischiare e la macchina
rallentare la corsa, apparivano allora case ravvicinate, vie chiuse
al traffico dei rari automezzi, delle biciclette e dei pedoni
appoggiati alla sbarra chiusa del passaggio a livello.
Il
treno ormai andava a passo d´uomo e si sarebbe fermato alla vicina
stazione per far scendere e salire nuovi viaggiatori e talvolta
scaricare e caricare pacchi non ingombranti. La storia si sarebbe
ripetuta più volte in atre città e cittadine delle Marche fino a
quando non avremmo raggiunto la costa e quindi costeggiato il mare.
Poco
prima dell´arrivo alla stazione di Loreto avremmo visto spuntare,
affacciata sulla collina, la maestosa basilica lauretana, meta del
nostro pellegrinaggio.
seguito:
Nei
pressi della Basilica lo scenario cambiava radicalmente, era come se
si respirasse un´aria nuova impregnata di un misticismo che
penetrava nel profondo dell´animo umano al quale non era possibile
sottrarsi nemmeno per un bambino un po´ selvaggio come me.
Non
capivo il senso delle cose che vedevo, ma mi immedesimavo nel
comportamento dei miei familiari che, con il capo coperto dal velo
scuro, recitavano il rosario insieme alla nonna.
Del
resto questa preghiera mi era nota perché, specialmente nei mesi
invernali, era il nonno che tutte le sere recitava il rosario,
davanti al ceppo acceso, insieme al resto della famiglia sempre con
le mani occupate da lavori di filatura e varie.
In
questa occasione però l´assemblea era assai più numerosa e
partecipativa e, benché fossi piccolo, non mi poteva sfuggire la
superba grandezza della chiesa con l´ampia piazza antistante
arricchita da fontane e portici in pregiato stile architettonico
rivisto, solo dopo tanti anni, assomigliare ad altri monumenti nella
mia nuova residenza romana.
L´interno
della chiesa poi conteneva la casetta, in spesse mura di pietra nera,
con la quale la Madonna sarebbe approdata sul colle di Loreto
trasportata da Angeli.
A
quell´età questa notizia, detta dalla nonna con tanto sentimento
di amore, mi suonava stupenda, ammirevole e mi riempiva di gioia,
contenuta, avevo l´impressione di crescere in consapevolezza, più
di quanto stessi facendo a scuola.
Più
tardi, in una visita successiva dopo la laurea, la mia aumentata
razionalità mi portò in contro a forti dubbi sulla possibilità di
un simile evento, tanto che volli approfondire con un religioso il
quale mi accontentò subito dicendomi che si tratta di un dogma di
fede.
Credo
proprio che sia così perché i miracoli avvengono indipendentemente
dal fatto che si creda o no al trasporto degli Angeli. La Madonna
ascolta solo le preghiere e le esaudisce mentre io mi ritrovo spesso
ad annaspare nel fango come quei moscerini che disgraziatamente vi
sono caduti dentro.