Un ritorno al passato, alle radici che,
altrove lontane, qui rinascono In un'atmosfera lenta, propria di una calda
notte d'agosto, ma anche di un luogo in cui ancor la vita non fugge via.
A mia
madre dalla sua casa
di Mario Luzi
M'accoglie la tua vecchia, grigia casa
steso supino sopra un letto angusto,
forse il tuo letto per tanti anni. Ascolto,
conto le ore lentissime a passare,
pił lente per le nuvole che solcano
queste notti d'agosto in terre avare.
Uno che torna
a notte alta dai campi
scambia un cenno a fatica con i simili,
infila l'erta, il vicolo, scompare
dietro la
porta del tugurio. L'afa
dello scirocco agita i riposi,
fa smaniare gli infermi ed i reclusi.
Non dormo,
seguo il passo del nottambulo
sia demente sia giovane tarato
mentre risuona sopra pietre e ciottoli;
lascio e prendo il mio carico servile
e scendo, scendo pił che gią non sia
profondo in questo tempo, in questo popolo.