Senz'altro
brava, Rosa Staffiere, qui impegnata in una poesia di tema religioso che, a
differenza di ciò che si pensa, non è mai di facile svolgimento.
Pasqua
di Rosa Staffiere
Pesante la nostra esistenza
estranea la mondana apparenza
immersi in cupa sofferenza
estremati da lunga degenza.
come lampi improvvisi
si disegnan vacui sorrisi
le corsie mutate in Elisi.
Ma è calma fuggente, d'umanità sofferente
con la bocca gemente, persa e presa nel niente.
Si torna al passato con giro di vite, povere anime
smarrite
nella trappola finite, qual colombe spaurite.
Ma qual complessa natura
qual vetro, fragile creatura
schiacciata e vinta dalla paura
e la meta sempre più oscura
pur nel giorno di Resurrezione
non scema l'inquieta ossessione
nè conforta la mistica
Comunione
con Cristo Signore risorto
qui è scarno e labile il conforto
l'animo dal dolore è contorto.
Ma ecco sussurrare una voce
vien giu dalla lignea Croce
il dolore è la benefica foce
d'acqua che purifica e lava
del peccato neanche una bava
il malato è il Cireneo sulla via
che aiuta il figlio di Maria.
Si stende, si spiana la ruga, l'amarezza svanisce
nella fuga
le mani si congiungon in
preghiera
Osanna, Alleluia Pasqua di primavera!!