La
poesia di Giovanni Titta Rosa si conferma soffusa di un delicato
lirismo, di uno stato emozionale puro che, come in quella che segue,
è a malapena celato dalle riuscite descrizioni del paesaggio,
non disgiunte dalla particolare atmosfera che l’autore è
riuscito a ricreare.
Amico
Inverno
di
Giovanni Titta Rosa
Amico
inverno,
l'esile bucaneve e il calicanto stupito
ti
rallegrano i giorni nitidi,
le sere crude e belle;
ma tu
non hai fretta e gusti il tempo:
i brevi soli, le notti
infinite
che s'aprono sulla terra
pavesata di stelle.
Favoloso
inverno, son esse,
le stelle che s'alzano a corona sui monti
con
cui t'accompagni
e ragioni fino all'alba lontana;
e attendi
che, fioco,
tra il lento arrivar della luce,
sull'impoverita
natura
risusciti il giorno scialho
un tocco di
campana.
Rabeschi di geli, nevi abbaglianti.
tese
braccia di querci sui colli
s'addolciscono al sole che lotta col
rovaio;
ma cade la notte rapida,
fra lividi guizzi di luce
dal cielo.
e appare sul monte brullo
la luna di Gennaio.
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