Edgard
Lee Masters e l’Antologia di Spoon River, un binomio in cui
assai più conosciuta è la seconda, questa serie di
epitaffi che nel raccontare la vita di uno scomparso parlano della
vita, dei desideri, dei sogni irrealizzati, di gente che, grazie alle
scritte sulle lapidi, è più viva ora che è
morta.
Jonathan
Houghton
di
Edgard Lee Masters
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Il
gracchiare di una cornacchia
·e
il canto esitante del tordo.
Il
tinnire di un campano laggiù,
e
la voce di un aratore sulla collina di Shipley.
La
foresta di là dal frutteto è calma
della
calma della mezza estate
e
lungo la strada chioccola un carro
carico
di grano, che va ad Atterbury .
Un
vecchio siede sotto un albero e dorme,
e
una vecchia attraversa la strada,
di
ritorno dal frutteto, con una secchia di more.
E
un ragazzo giace nell'erba
accanto
ai piedi del vecchio,
e
guarda le nuvole veleggianti,
e
desidera, desidera, desidera,
che
cosa, non sa: la virilità, la vita, il mondo ignoto!
Poi
passarono trent'anni
e
il ragazzo ritornò spossato dalla vita
e
trovò il frutteto svanito
e
la foresta scomparsa
e
la casa data via
e
la strada coperta di polvere delle automobili
e
se stesso desiderare la collina
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