E’
stato un fenomeno della satira in versi e nulla è sfuggito del
mondo ai suoi occhi attenti, ma penso che se fosse ancora vivo, con
il paese che ci troviamo, avrebbe perfino da far gli straordinari.
Fra
cent’anni
di
Trilussa
Da
qui a cent'anni, quanno
ritroveranno
ner zappà la terra
li
resti de li poveri sordati
morti
ammazzati in guerra,
pensate
un po' che montarozzo d'ossa,
che
fricandò de teschi
scapperà
fòra da la terra smossa!
Saranno
eroi tedeschi,
francesci,
russi, ingresi,
de
tutti li paesi.
O
gialla o rossa o nera,
ognuno
avrà difesa una bandiera;
qualunque
sia la patria, o brutta o bella,
sarà
morto per quella.
Ma
lì sotto, però, diventeranno
tutti
compagni, senza
nessuna
diferenza.
Nell'occhio
vôto e fonno
nun
ce sarà né l'odio né l'amore
pe'
le cose der monno.
Ne
la bocca scarnita
nun
resterà che l'urtima risata
a
la minchionatura de la vita.
E
diranno fra loro: - Solo adesso
ciavemo
per lo meno la speranza
de
godesse la pace e l'uguajanza
che
cianno predicato tanto spesso!
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