E’
innegabile che Antonia Pozzi amasse molto la montagna e di ciò
sono prova numerose fotografie che la ritraggono in tenuta da
escursionista in diverse località alpestri, soprattutto della
Lombardia; inoltre non poche sono le poesie dedicate ai monti e al
loro magico mondo, come appunto quella che segue.
Alpe
di
Antonia Pozzi
Sulla
parete strapiombante, ho scorto
una
chiazza rossastra ed ho creduto
che
fosse sangue: erano licheni
piatti
ed innocui. Ma io ne ho tremato.
Eppure,
folle lampo di tripudio
e
saettante verità sarebbero
un
volo e un urto ed un vermiglio spruzzo
di
vero sangue. Sì, bello morire,
quando
la nostra giovinezza arranca
su
per la roccia, a conquistare l'alto.
Bello
cadere, quando nervi e carne,
pazzi
di forza, voglion farsi anima;
quando,
dal fondo d'una fenditura,
il
cielo terso pare un'imparziale
mano
che benedica e i picchi, intorno,
quasi
obbedienti a una consegna arcana,
vegliano
irrigiditi. Sulle vette,
quando
la brezza che ci sfiora è l'alito
di
vite arcane riarse di purezza
ed
il sole è un amore che consuma
e,
a mezza rupe, migrano le nubi
sopra
le valli, rivelando a squarci,
con
riflessi di sogno, la pensosa
nudità
della terra, allora bello
sopra
un masso schiantarsi e luminosa,
certa
vita la morte, se non mente
chi
dice che qui Dio non è lontano.
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