E’
con indubbie capacità creative che Rocco Scotellario ricorda
suo padre a trenta giorni dalla scomparsa senza mai nominarlo, perché
nella vita del paese, nella sera mirabilmente descritta, ci sono
tutti gli abitanti, tutti, meno uno, meno quello, meno suo padre.
Nel
trigesimo di mio padre
di
Rocco Scotellaro
In
quei viottoli neri
una serata di queste,
sedevano le
famiglie dopo cena
ai gradini delle porte,
contavano i
defunti e i nati
dell'estate che correva.
E il contadino
tardo che trascorse
per i monti sul mulo
con l'ultimo
raccolto
passava salutando i suoi compari.
Una porta era
deserta
del compare scomparso un mese fa.
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