E’
scritta con il suo inconfondibile stile che tende a privilegiare la
sintesi non disgiunta dalla completezza e data la stagione che l’ha
ispirata, pur senza essere giuliva, non è permeata dal quel
sottofondo, quel velo di malinconia che cotraddistingue le opere
dell’autore.
Primavera
di
Cesare Pavese
Sarà
un volto chiaro.
S’apriranno
le strade
sui colli di pini
e di pietra…
I
fiori spruzzati
di colore alle fontane
occhieggeranno
come
donne divertite: le scale
le terrazze le
rondini
canteranno nel sole.
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