Credo
che non ci sia bisogno di presentazioni per questo poeta che è
stato fra i maggiori del secolo scorso e tale si riconferma anche con
la poesia che segue, con una descrizione viva – e bruciante –
dell’estate.
Di
luglio
di
Giuseppe Ungaretti
Quando
su ci si butta lei,
si fa d'un triste colore di rosa
il bel
fogliame.
Strugge forre, beve fiumi,
Macina scogli,
splende,
E' furia che s'ostina, è l'implacabile,
Sparge
spazio, acceca mete,
E' l'estate e nei secoli
con i suoi
occhi calcinanti
va della terra spogliando lo scheletro.
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