Primavera
s’avvicina e tanto ispira i poeti che si sbizzarriscono nel
descriverla, luminosa, rigogliosa e portatrice di gioia e speranza
nei cuori. Anche Cesare Pavese non ha resistito al fascino della
prima stagione e i versi che seguono ne sono la prova.
Marzo
di
Cesare Pavese
Io
sono Marzo che vengo col vento
col
sole e l’acqua e nessuno contento;
vo’
pellegrino in digiuno e preghiera
cercando
invano la Primavera.
Di
grandi Santi m’adorno e mi glorio:
Tommaso
il sette e poi il grande Gregorio;
con
Benedetto la rondin tornata
saluta
e canta la Santa Annunziata.
Primavera
Sarà
un volto chiaro.
S’apriranno
le strade
sui
colli di pini
e
di pietra…
I
fiori spruzzati
di
colore alle fontane
occhieggeranno
come
donne
divertite: Le scale
le
terrazze le rondini
canteranno
nel sole.
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