Dylan
Marlais Thomas è stato uno dei più grandi poeti del
secolo scorso. Gallese di nascita, condusse una vita dissoluta e disperata, di lui
ha scritto molto bene Paul Ferris nel suo Dylan Thomas Essere un poeta e vivere di astuzia e birra (qui la mia
recensione).
Di
personalità estremamente complessa, mostrò il suo talento fin da piccolo.
La
sua poesia, intrisa di contrasti, ne rispecchia in effetti
il carattere, di uomo che viveva due esistenze, una interiore, che poco a poco
divenne la principale, e una esteriore, attraverso la quale si manifestava il
suo lato peggiore.
Qui
in primavera
di Dylan Marlais Thomas
Qui in primavera, le stelle navigano il vuoto;
Qui nell'inverno ornamentale
Il nudo cielo viene giù a rovesci;
L'estate seppellisce l'uccello nato in primavera.
I simboli provengono dal lento costeggiare dell'anno
Le rive di quattro stagioni;
Fuochi di tre stagioni insegnano in autunno
E note di quattro uccelli.
Dovrei distinguere l'estate dagli alberi, i vermi,
Se lo fanno, narrano le tempeste dell'inverno
O il funerale del sole;
Dovrei imparare la primavera dal canto del cuculo
E la lumaca mi dovrebbe insegnare distruzione.
Un verme racconta l'estate meglio dell'orologio,
La lumaca è un vivente calendario di giorni;
Che cosa mi dirà se un insetto senza tempo
Dice che il mondo lentamente si consuma?