Famoso, poeta a tempo perso, perché la sua attività principale era
quella di sceneggiatore (sono opera sua i celeberrimi Il porto delle nebbie, Alba
tragica e Gli amanti perduti), è stato anche l'autore di parole di
canzoni interpretate da artisti del calibro di Juliette Greco e Yves Montand.
Jacques Prévert, con il suo modo di
osservare il mondo rifiutando di omologarsi ad esso, aveva comunque un'indole
poetica forte e ben radicata, e in effetti i suoi
testi hanno come base sempre un motivo polemico, in una lotta aspra contro il conformismo,
mossa da uno spirito anarchico, che lo conduceva a uno sdegno viscerale contro
il potere e contro il falso moralismo.
I suoi sono versi che hanno la forza devastante di chi sa
interpretare i malumori del comune cittadino, dell'operaio sfruttato, del
disoccupato e di chi langue in carcere per motivi politici.
Non manca di autoironia in questo impegno, nella consapevolezza
che, per essere veramente libero, tutti gli altri devono esserlo anch'essi,
dando vita così a un ulteriore omologazione.
Il sole
splende per tutti
di Jacques Prévert
Il sole
splende per tutti
ma
non splende nelle prigioni
non
splende per quelli che lavorano in miniera
quelli
che mangiano carne cattiva
quelli
che soffiano le bottiglie vuote che altri
berranno piene
quelli
che passano le vacanze nelle officine
quelli
che mungono le vacche e non bevono il
latte
quelli
che dal dentista non vengono addormentati
quelli
che hanno il pane quotidiano settimanale
quelli
che l'inverno si scaldano nelle chiese
quelli
che il sagrestano sbatte a scaldarsi fuori
quelli
che vorrebbero mangiare per vivere
quelli
che viaggiano sotto le ruote
quelli
che vengono assunti. licenziati, aumentati.
diminuiti, manipolati, frugati. accoppati
quelli
che non hanno mai visto il mare
quelli
che puzzano di lino perché lavorano il lino
quelli
che non hanno l'acqua corrente
quelli
che spalano la neve per un salario irrisorio
quelli
che invecchiano prima degli altri.