Poesia indubbiamente di grande forza politica, Margarita Naranjo è
tratta da Canto generale, una corposa silloge pubblicata nel 1950 con l'intento
di richiamare l'attenzione sulla situazione sudamericana, caratterizzata fino
dall'arrivo dei colonizzatori spagnoli da grande miseria e feroce oppressione.
Margarita Naranjo
di Pablo Neruda
Sono morta.
Sono della Maria Elena .
Tutta
la mia vita l'ho vissuta nella pampa.
Abbiamo
dato il sangue per la Compagnia
statunitense,
prima i miei genitori, poi i fratelli.
Non
c'era sciopero, niente, ma ci accerchiarono
Era
notte, arrivò tutto l'Esercito,
andavano di
casa in casa a svegliare la gente,
e
la porta:vano al campo di concentramento.
Speravo
che non ci avrebbero preso.
Mio
marito ha lavorato tanto per la Compagnia,
e
per il Presidente, è stato il più bravo
a ottenere i voti di qui, è amato da tutti,
nessuno
ha niente contro di lui, egli lotta
per
i suoi ideali, è puro e onorato
come
pochi. Allora vennero alla nostra porta,
agli
ordini del Colonnello Urìzar ,
e lo tirarono fuori mezzo nudo e a spinte
lo
gettarono nel camion che partì nella notte,
verso
Pisagua, verso l'oscurità. Allora
mi
parve di non poter più respirare, mi parve
che
la terra mi mancasse sotto i piedi,
è tanto il tradimento, tanta l'ingiustizia,
che
mi salì in gola come un pianto strozzato
che
non mi lasciò vivere. Mi portarono da mangiare
le
compagne, ma dissi: «Non mangerò finché non tornerà».
Al
terzo giorno si rivolsero al signor Urìzar ,
che
si fece una grossa risata, spedirono
telegrammi
su telegrammi a cui il tiranno di Santiago
non
rispose. Mi lasciai dormire e morire,
o senza mangiare, strinsi i denti per non prendere
neppure
la minestra o l'acqua. No, non tornò,
e a poco a poco mi spensi, e mi seppellirono:
qui,
nel cimitero della fabbrica di salnitro,
c'era
quel pomeriggio un vento di sabbia,
piangevano
i vecchi e le donne e cantavano
i
canti che tante volte ho cantato con loro.
Se
avessi potuto, avrei guardato per vedere
se
c'era Antonio, mio marito, ma no, non c'era,
non
lo lasciarono venire neppure alla mia morte:
ora,
sono qui morta, nel cimitero della pampa,
non
c'è che solitudine attorno a me, che più non esisto,
che senza di
lui più non esisterò, senza di lui.