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Jacopo De Michelis, coordinatore dell'area fiction
della casa editrice Marsilio (http://www.marsilioeditori.it/)
La Marsilio Editori nasce il 23 febbraio 1961 (il nome è
un omaggio a Marsilio da Padova, il filosofo del XIV secolo, straordinario
pensatore e giurista ghibellino).
Oggi l'attività editoriale si articola in cinque settori
fondamentali: la narrativa contemporanea italiana e straniera (con le collane
“Romanzi e racconti”, “Farfalle”, “Marsilio X”), con particolare attenzione ai
nuovi scrittori; i classici, raccolti nella collana “Letteratura universale
Marsilio”; la saggistica, articolata in diversi settori quali critica
letteraria, architettura e urbanistica, storia, cinema, musica, arte,
psicologia; i libri illustrati e i cataloghi d'arte; la collana dei tascabili,
con una sezione specifica dedicata ai grandi testi classici universali.
A più di quarant'anni dalla sua
fondazione la casa editrice, che ha oggi sede a Venezia, può vantare un
catalogo oltre 4000 titoli e un numero di publicazioni
che oscilla tra le 200 e le 250 novità all'anno.
Quali sono gli elementi di originalità del vostro progetto?
Una delle caratteristiche che sono state sempre riconosciute
alla nostra casa editrice è la capacità di scoprire e valorizzare nuovi talenti
letterari (con la Marsilio hanno esordito, fra gli
altri, autrici e autori oggi di enorme successo come Susanna Tamaro, Margaret Mazzantini, Gianni Farinetti…).
Per continuare nel solco di questa tradizione, aggiornandola
all'oggi, abbiamo appena varato una nuova collana dedicata alla ricerca della
“letteratura di domani”, Marsilio X, dove sono usciti da poco due romanzi
davvero innovativi come Supervita di Marco Bacci
e Montezuma airbag
your pardon di Nino G. D'Attis.
Quale pensate che sia il futuro dell'editoria in
Italia e della vostra casa editrice in particolare?
Nel futuro dell'editoria ci sono sicuramente la Rete, il digitale,
la multimedialità, e la Marsilio
sta già lavorando in questo senso. Un piccolo esempio: siamo la prima casa
editrice in Italia ad aver usato come veicolo promozionale il booktrailer (vedi il sito www.baciamigiuda.it).
Ma a parte questo, credo che nel futuro della nostra casa editrice
ci sia il continuare a fare buoni libri, con passione intellettuale e cura
artigianale, libri in grado di conquistarsi un pubblico stimolando il cuore e la
mente dei lettori.
In Italia si legge poco: di chi è la colpa? Un po' anche delle
case editrici?
In parte non è colpa di nessuno: si legge sempre meno perché la
lettura è incompatibile con i nostri ritmi di vita sempre più frenetici e
perché oggi informazioni e narrazioni sono veicolate, in maniera più
accattivante, da altri media (cinema, TV, Internet, videogiochi ecc.)
Ma siccome in Italia si legge meno che in altri paesi europei, ci
sono anche delle colpe, che vanno equamente ripartite tra scuola, famiglia,
governi e ovviamente i vari operatori dell'industria culturale (critici,
editori, scrittori ecc.).
Come immaginate possa essere il vostro lettore ideale? E quali
passi per avvicinare i lettori ai libri da voi editi?
Il nostro lettore ideale è qualsiasi persona che non abbia perso il gusto e il piacere della lettura, che non si
è dimenticato che un romanzo può essere più appassionante e coinvolgente di un
film e che un saggio è più approfondito e articolato di qualsiasi articolo di
giornale.
Quale dei vostri libri vi ha dato le maggiori soddisfazioni e
perché?
La lista completa dovrebbe essere piuttosto lunga, fortunatamente,
ma comunque negli ultimi anni due autori in particolare ci hanno dato enormi
soddisfazioni: nella narrativa il giallista svedese Henning Mankell (di cui è uscito da poco Piramide, nono e ultimo episodio delle indagini del commissario Wallander), e nella saggistica Massimo Fini, autore del
pamphlet fresco di stampa Il ribelle.
Perché? Perché sono autori i cui libri non possono lasciare
indifferenti i lettori, in grado di farli emozionare e riflettere a ogni pagina.