Risponde
Roberto Da Re Giustiniani, responsabile editoriale della Kellermann Editore
http://www.kellermanneditore.it/index2.php
Le origini della vostra casa
editrice?
La casa editrice è nata nel 1991, aggiungendo l'attività editoriale
a quella già esistente di studio di progettazione creativa e grafica. Forse un
nonno tipografo, con tanti libri di tecniche compositive
visti da bambino; forse la passione per la lettura, il piacere del disegno, e
una formazione artistica; forse la passione che accomunava alcuni amici nel
provare anche quest'avventura, saranno state le molle di partenza per la
nascita della Kellermann Editore.
Aggiungerei anche una certa cocciutaggine nel non voler ascoltare il parere dei
saggi che ci giudicavano pazzi…
Quali sono gli elementi di
originalità del vostro progetto?
Essere originali a comando non esiste. O ci si crede nel
proprio lavoro o si ha vita corta. Non credo nelle trovate ad effetto; il
successo di una collana, la bontà di un progetto devono nascere dalla passione,
da una buona dose di sperimentazione e soprattutto dal rigore con se stessi per non accontentarsi
del primo risultato ottenuto. E' più faticoso, ma alla fine ripaga. Credo che
la nostra originalità, se c'è, stia nel gusto di creare delle idee, nella
scelta dei materiali non convenzionali, nella forma che supporta il contenuto
senza distogliere l'attenzione. Nel senso di divertimento che sta dietro le
quinte….
Quale
pensate che sia il futuro dell'editoria in Italia e della vostra
casa editrice in particolare?
Molti colleghi non la pensano come me. Io credo che il futuro del
libro sarà sempre più lontano dalla conoscenza e più vicino al passaggio di
emozioni. Non demonizzo i nuovi mezzi informatici, anzi continueranno ad
occupare i primi posti nella fruizione quotidiana del sapere: ma non sostituiranno
per molto tempo ancora il piacere di tenere in mano un libro, di leggerlo sotto
un faggio, di perdersi nelle figure….
Ah…Una cosa molto importante per l'editoria indipendente sono le
Rassegne editoriali che si svolgono in Italia: come Roma, Pisa, Chiari, Belgioioso, Pordenone, e Susegana.
Quest'ultima, seguita direttamente dalla nostra casa editrice con il sostegno di un'Amministrazione
Comunale molto sensibile, porta durante
il terzo fine settimana di settembre almeno 6000 persone che scoprono a volte
per la prima volta l'esistenza di certi editori e si avvicinano al libro in
modo più gioioso che dentro le librerie…Anche questo serve.
In Italia si legge poco: di chi è la
colpa? Un po' anche delle case editrici?
La colpa è un po' del mondo che cambia e di noi che non riusciamo a
stargli dietro….anche delle case editrici. Mi fa arrabbiare per esempio vedere
che esistono editori che copiano letteralmente le idee, la fatica di altri. Va
di moda Harry Potter? E
tutti giù a rifare storie fantasy in tutte le salse,
col risultato di fare anche dei libri mediocri e senza passione. I lettori non
sono scemi… Se devo aggiungere altre cause, direi anche tutti quelli insegnanti
che fanno leggere antologie e non libri; che appiccicano schede di lettura sui quaderni
invece di leggere insieme; e poi che le case editrici pubblicano troppo e di
tutto: 56.000 titoli all'anno secondo le ultime stime
nazionali, sono decisamente troppi!
Dimenticavo..: la colpa è anche di tutti
quelli che scrivono poesie, ma non leggono nemmeno un libro di poesie!
Come immaginate possa essere il
vostro lettore ideale? E quali passi per avvicinare i lettori ai libri da voi
editi?
Beh, ovviamente un lettore simpatico ed intelligente, avevate dei
dubbi...? Per avvicinarlo, avere una buona
distribuzione e fare il più possibile presentazioni pubbliche.
Un po' alla volta si accorgono che esistiamo e se i libri non sono da buttare,
i risultati si vedono…
Quale dei vostri libri vi ha dato le
maggiori soddisfazioni e perché?
Abbiamo una collana “I
Quaderni”, che va' bene; ma anche alcuni libri nati dalla collaborazione con le
scuole elementari. Lavorare con i bambini è sempre molto divertente e poi si
verifica che la scuola è tenuta in piedi dall'impegno e dalla voglia di fare di
molte maestre. La lista dei titoli potrebbe essere lunga e mi dispiace citarne
uno e non altri. Alla prossima.