Luigi Panzardi è nato a San Giorgio Lucano in provincia di Matera
il 27 maggio 1942.
Nell'ottobre del 2006 è
stata pubblicata dalla casa editrice IL FILO s.r.l., Roma ( www.ilfiloonline.it) la sua seconda raccolta di
poesie col titolo ISTANZE E SOGNI.
Perché scrivi?
Per soddisfare esigenze
diverse. Mi sentirei monco se non potessi farlo. Amo la poesia, però spesso la
scambio con la narrativa, che è un altro mio grande amore. L'ultimo dei miei
bisogni è scrivere qualche appunto di filosofia. Si vedrà.
Alla base di tutte le tue
opere c'è un messaggio che intendi rivolgere agli altri?
Più che un messaggio è un
invito a riflettere sulla nostra condizione. L'analisi profonda delle
contraddizioni drammatiche che caratterizzano questo periodo di inizio secolo,
dovute essenzialmente allo svuotamento dei valori tradizionali, ritengo sia lo
strumento indispensabile per aprire uno spiraglio alle crisi in cui versano
tutte le attività umane (comprese quelle scientifiche, se si pensa alle
diatribe sull'utilizzo delle staminali, tanto per
fare un esempio).
Ritieni che leggere sia
importante per poter scrivere?
Dico si
con tutte le mie forze. Per uno scrittore il non leggere
sarebbe come per un cieco guardare il sole.
Che cosa leggi di solito?
Fra i poeti, con particolare inclinazione il
Carducci e il Pascoli, anche se può sembrar strano far convivere fra le proprie
simpatie queste due personalità così diverse; naturalmente le letture poi
arrivano fino a Luzi, per non parlare degli
esordienti su internet (che è la novità). Dei narratori nostrani scelgo, a seconda dell'umore, tra verismo, simbolismo ( Verga, Cena,
Gnoli, Pirandello, Aleramo
ecc.) fino ad arrivare tra i viventi ad Umberto Eco. Fra quelli stranieri, a
parte sempre i classici, godo, lo confesso, nel leggere S. King.
Quando hai iniziato a
scrivere?
Intorno ai quindici anni.
I tuoi rapporti con
l'editoria.
Pochi e conflittuali. La
mia prima raccolta di poesie, anche se tipograficamente già stampata, non ebbe
mai diffusione perché all'ultimo momento non pagai le ultime rate all'editore.
Che cosa ti piacerebbe
scrivere?
Credo di aver già risposto
a questa domanda. Ribadisco comunque che i miei interessi sono innanzitutto
poetici e narrativi, alieno però da ogni genere e scuola. Sono convinto che si
possa scrivere anche un buon romanzo con una trama di cronaca nera. E' lo
scrittore che liberamente e responsabilmente sceglie il suo genere.
Scrivere ha cambiato in
modo radicale la tua vita?
Sicuramente l'ha resa
malata.
Qualche consiglio per chi
ha intenzione di iniziare a scrivere.
Leggere, tutto e sempre.