Paola Sarcià, nata il 18 ottobre 1962 a Bologna, risiede a Ferrara
dal 1986; è docente di inglese presso il Liceo Classico Sperimentale Ludovico
Ariosto di Ferrara. Scrive poesie dal 2003 e ha partecipato al Premio nazionale Valeria di Rieti 2004 con la poesia “Silenzi”
giunta all'ottavo posto.
Ha partecipato al
Premio Letterario Città di Monza 2005 con la poesia “Di un silenzio…” che è
stata pubblicata sull'Antologia del Premio letterario Città di Monza 2005. La
stessa poesia “Di un silenzio…” è stata anche selezionata per l'Antologia del
Premio Marguerite Yourcenar
2006, ed
è stata premiata con il Premio d'Onore
alla IV edizione del Premio Letterario Internazionale Archè
“Anguillara Sabazia Città
d'Arte” 2006. Recentemente è giunta comunicazione che la poesia “S'infrange il
viaggio…” è stata selezionata per la pubblicazione sull'antologia del Premio Marguerite Yourcenar 2007 i cui
vincitori saranno resi noti prossimamente.
Perché scrivi?
Ho iniziato a scrivere
alcuni anni fa per riscattarmi da un grande dolore, è stato un modo per
esorcizzarlo, per guardarlo in faccia, viverlo fino in fondo e liberarmi da esso. Scrivere è stato un modo per ricostruirmi, per capire
chi ero e cosa volevo. La necessità di dare forma al ginepraio di sensazioni ed
emozioni, a volte anche violente, è stata impellente ed improvvisa,
quasi un fuoco d'artificio, ma a differenza di uno spettacolo pirotecnico, la
voglia di scrivere e l'ispirazione, soprattutto, non si è spenta. Scrivere è
stato, ed è tuttora, un percorso di crescita, sono cambiata molto dalle prime
poesie e il mio cambiamento è riflesso anche in quello che scrivo e soprattutto
nel modo in cui scrivo.
Alla base di tutte le tue opere c'è un
messaggio che intendi rivolgere agli altri?
Più che un messaggio forse
è la ricerca di una condivisione di emozioni, ho
sempre pensato che leggere poesia vada al di là dell'apprezzamento stilistico,
del riconoscimento dell'abilità di scrittura, per me è partecipare alle
emozioni di chi scrive o riconoscersi in qualche modo in quello che l''autore
ha espresso. Sono convinta che la poesia, per essere tale, debba toccare le
corde nascoste dell'anima, solo allora, se emoziona e incanta, è grande. Questo
mi accade sempre quando leggo Neruda, non a caso le poesie di Neruda
erano altamente apprezzate dai minatori della sua terra, che di certo critici
letterari non erano, ma i suoi versi avevano il potere, e lo hanno tuttora, di
emozionare e incantare.
Ritieni che leggere sia importante per
poter scrivere?
Assolutamente sì, difficilmente una
persona che non legge ha buone capacità di scrittura.
Che cosa leggi di solito?
Oltre alle opere di autori
inglesi classici
e contemporanei, che leggo per mestiere, visto che insegno letteratura inglese,
amo leggere romanzi di diversi autori, mi piace molto Isabelle Allende, Sépulveda, Khaled Hosseini, Marcela Serrano, Paolo Coelho per
citarne alcuni. Ho letto le opere di Neruda di cui ho
apprezzato moltissimo anche la sua biografia “Confesso che ho vissuto”, e le
poesie di Garcia Lorca.
Oltre a romanzi e poesie mi interessano anche saggi di psicologia
comportamentale.
Quando hai iniziato a scrivere?
Ho iniziato a scrivere nel 2002.
I tuoi rapporti con l'editoria.
Per ora non ho preso
contatti con nessuna casa editrice, ma mi piacerebbe poter pubblicare un libro,
ho scritto più di 100 poesie fino ad ora.
Che cosa ti piacerebbe scrivere?
La poesia senz'altro mi è più
congeniale, non ho mai pensato ad un altro tipo di scrittura.
Scrivere ha cambiato in modo radicale
la tua vita?
Sicuramente scrivere mi ha
cambiata, è stato come aprire una finestra sul mio mondo interiore, ho
acquisito una maggiore consapevolezza di chi sono e di chi voglio essere, mi ha
aiutata a guardare nelle pieghe più profonde dell'anima riuscendo a comprendere
molte cose di me, dando forma alle mie emozioni più intime.
Qualche consiglio per chi ha intenzione
di iniziare a scrivere.
Posso dire cosa ho fatto io,
ho sempre scritto col cuore, cercando di esprimere le mie sensazioni, emozioni,
gioie e paure. Non mi sono mai imposta di scrivere, ma ho atteso che
l'ispirazione guidasse i miei pensieri e la mia mano.
Spesso tutto inizia anche da una parola sola che continua a frullarmi in testa,
a volte anche per giorni, fino a quando l'insieme della poesia prende forma
nella mente, solo allora scrivo. Credo che la spontaneità nella scrittura sia
la via da seguire sempre.