Perché scrivi?
Per necessità Renzo, per
bisogno … non so come dire, è come se si creasse un ingorgo di pensieri, di
sensazioni e le devo fare uscire, organizzare … e allora: scrivo. Non ho mai
scritto per fare leggere agli altri i miei pensieri, quello è venuto in
seguito, ma sicuramente non è la spinta iniziale.
Alla base di tutte le tue
opere c'è un messaggio che intendi rivolgere agli altri?
No, solo sogni. Si, quando
scrivo butto giù i miei sogni su carta e l'unica cosa che spero è di regalare
un'emozione, un sorriso …
Poi dipende, non sono
monotematica, quindi se leggi “1 maggio.. “ ti imbatti
in una Natàlia grintosa, che si arrabbia, che riflette sulla storia, sulla realtà sociale,
leggi il mio pensiero politico, ma se leggi “gotas de
rocìo” trovi tutt'altra
persona, trovi la donna morbida, romantica e sognatrice … unico comune
denominatore: la passione.
Ritieni che leggere sia
importante per poter scrivere?
Mah, indubbiamente le mie
letture ed i miei studi influenzano il mio stile, credo sia inevitabile. Sono
molto filo-ispanica, adoro la poesia di Neruda, di Lorca, la poesia erotica di Ana
Rossetti, penso che inconsciamente siano i miei principali punti di riferimento.
Che cosa leggi di solito?
Leggo molto, l'ultimo
libro letto è stato “the fifth child”
di Doris Lessing, prima “angeli e demoni” di Dan Brown, quasi tutto dell'Allende .. di solito leggo romanzi
in inglese e spagnolo, direttamente in lingua originale, lo faccio per
mantenermi in esercizio linguisticamente
(deformazione professionale che mi porta a trascurare la narrativa italiana) e
perché mi piace scoprire l'autore in modo diretto e non filtrato.
Quando hai iniziato a
scrivere?
A cinque anni la mia prima
poesia, ho sempre scritto …
I tuoi rapporti con
l'editoria.
Inesistenti, mai pensato
di pubblicare niente.
Che cosa ti piacerebbe
scrivere?
Un romanzo, mi ronza nel
cervello. Ogni tanto butto giù qualche pezzo… ma poi
resta lì per anni, una tela di Penelope …
La poesia comunque è il
mio naturale mezzo di scrittura e comunicazione.
Immediato, potente …
Scrivere ha cambiato in
modo radicale la tua vita?
Si, in modo radicale,
soprattutto in questi giorni.
Qualche consiglio per chi
ha intenzione di iniziare a scrivere.
Di prendere carta e penna
e scrivere … se verrà fuori un capolavoro o solo uno sfogo non importa. Di
certo sarà stato tempo speso bene. Di farlo per se stessi e non per un
ipotetico pubblico o riconoscimento che venga dall'esterno. Di farlo per creare
un rapporto con la propria mente e con il proprio mondo interiore.
Quel che verrà in seguito
sarà sempre una nuova scoperta e una bella sorpresa se lo si
fa senza aspettarsi nulla, diversamente diventerebbe un “dovere”, un “lavoro”
perdendo la sua intima spinta naturale.