Nino Silenzi è lo pseudonimo di
Lorenzo De Ninis, un insegnante in pensione che scrive con mano sapiente - si può dire da una vita - poesie dai toni delicati, gradevolissime da
leggere e dall'elevato impatto emozionale.
Perché scrivi?
Scrivo per me stesso, per
scandagliare le profondità del mio essere e, attraverso la catarsi, raggiungere
la pace dell'animo.
Alla base di tutte le tue opere c'è un
messaggio che intendi rivolgere agli altri?
No, non sono l'uomo adatto a dare
consigli. Caso mai li rivolgo a me stesso; se poi possono servire anche agli
altri, tanto meglio.
Rifuggo dalla poesia occasionale e
dalle tematiche precostituite.
Ritieni che leggere sia importante per
poter scrivere?
È più importante osservare la realtà
interiore ed esteriore con occhi di “bambino”. Certamente la lettura è
determinante nell'arricchire i contenuti e nell'influenzare l'aspetto formale
del testo poetico.
Che cosa leggi di solito?
Ho letto di tutto.
Attualmente mi dedico alla lettura di poeti stranieri ed alla rivisitazione
della poesia classica.
Quando hai iniziato a scrivere?
Avevo quindici anni,
quando sono stato trascinato dal vento della poesia. Ho strappato tutte le
poesie giovanili, a mano a mano che le componevo.
Sono sempre stato molto
esigente. Non scrivo molto.
I tuoi rapporti con l'editoria.
Non ho nessun rapporto, né
m'interessa averlo, visto che scrivo per me stesso. Pubblico le poesie sul sito
Poetare.it.
Che cosa ti piacerebbe scrivere?
Se ci fossero stati argomenti per me
particolarmente interessanti, già mi sarei messo all'opera.
Scrivere ha cambiato in modo radicale la
tua vita?
No. Però mi ha aiutato
a superare qualche momento interiore un po' difficile.
Qualche consiglio per chi ha intenzione
di iniziare a scrivere.
Se uno sente l'impulso di scrivere,
in un primo tempo lo faccia liberamente, ma poi, a mente fredda, rilegga il
tutto molto bene. E non pensi di essere un grande scrittore.