Che cosa leggi di solito?
Quasi esclusivamente libri e testi
di poesia. Riempiono molto il mio tempo i testi che mi vengono
consegnati ai corsi della “Primo Levi” (università della terza età).
Nei momenti di relax leggo qualche
quotidiano, possibilmente scritto da buoni giornalisti.
Quando hai iniziato a scrivere?
Una quindicina d'anni fa, cosi
sporadicamente, più per uno sfogo psicologico che per capacità. Poi, pian
piano, è diventata un vera e propria passione, ed ora
non riesco a farne a meno, è una forza incontenibile, anche se le mie capacità
sono ancora molto limitate, però col tempo spero di apprendere e migliorare.
I tuoi rapporti con l'editoria?
Quasi nulli! Ho pubblicato una
raccolta di poesie, in un libro totalmente auto finanziato,
grazie anche alla gentile collaborazione di un piccolo editore, e di una
giornalista scrittrice, che mi ha curato i testi. Frequento qui nella mia città
un circolo di poeti, e tutti insieme abbiamo
pubblicato una antologia dove ognuno di
noi aveva a disposizione uno spazio di sei pagine. Per il resto le mie
poesie si possono leggere su quattro siti internet, che non elenco per
correttezza.
Che cosa Ti piacerebbe scrivere?
Non ho ambizioni particolari, mi
accontento di poter rimanere nel fantastico mondo della poesia, e poter
raggiungere livelli di scrittura corretta e diligente, oltre che gradevole.
Scrivere ha cambiato in modo radicale la tua vita?
Assolutamente no! Considerando che
per ora sono ancora acerbo in materia, vedo questa attività come una scuola che
mi faccia accrescere il mio modesto bagaglio
culturale, credo però che per raggiungere certi livelli sia veramente troppo
tardi, pertanto il tutto deve rimanere una passione ma soprattutto un
bellissimo gioco.
Qualche consiglio per chi ha intenzione di iniziare a
scrivere.
Dopo quanto si può leggere nelle
mie risposte date finora, si deduce che non ho certo le caratteristiche per
dare consigli. Posso comunque, esprimere un parere:
molta umiltà, scrivere col cuore,
con l'anima, cercando di mettersi continuamente e perennemente in discussione,
perché in una materia cosi vasta c'è da imparare all'infinito.