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  Libri e interviste  »  Delle passate stagioni. Inframmentos (di me), di Giovanna Mulas - Editore UNI Service - Renzo Montagnoli intervista l'autrice 07/04/2007
 

Giovanna, proprio in questi giorni è stato edito da UNI Service “Delle trascorse stagioni. Inframmentos (di me)”. Saresti così gentile di dirci di che si tratta?

 

Senza dubbio tra le mie opere è quella nella quale respira e cammina più Sardegna.

Terra arcaica, fatta di demoni giocosi, vecchie represse di rosario e preti lussuriosi, madri o puttane, fatta di quel seme piantato nell'attimo stesso in cui la luna va sopra il castello della marchesa di Quirra e lì, per un istante soltanto, tra canto di rane e cicale, il soffio del vento e l'odore del caffè e del pane caldo, lo zucchero passato di mano in mano alla festa del patrono del paese ed il palloncino blu scappato dalla mano del figlio di thia Peppa; ecco, lì la luna si ferma. E in quell'attimo il seme va gettato ché la terra, Madre Matrigna, è pronta a farsene penetrare. Ed al terzo rintocco di campanile, ma solo al terzo, coperto di terra. Il seme crescerà. Così s'è fecondato, cresciuto e partorito Delle trascorse Stagioni; assorbendo i cicli di luna e maree e stagione.

Il vivere a Lanusei, in s'Ogliastra mea amada, tra la semplicità delle genti, il loro calore e solidarietà m'ha regalato quell' inserimento concreto nei cicli di vita prima soltanto conosciuto ché intuito di pelle. Ora, finalmente, toccato. In questo periodo ho parlato spesso con Gabriel in merito al mio timore che fosse talmente forte, questo sentire palpitare la sardità, qui ed ora, da poternedoverne influenzare, eccessivamente succube, il mio stile letterario. Lo scrittore è specchio, spugna della realtà che lo circonda; guai, se così non fosse.

Ma la letteratura è altro, è Oltre. Non può e non deve castrarsi ad un minimo spazio ma invaderne mille e più di mille, respirarne le essenze, le coordinate e le lingue, tipologie, stili, modus vivendi ed operandi. Ritengo Delle trascorse stagioni un interessante specchio del mio attuale vivere e origliare gli angoli di paese e rocce. Ma rappresenta, appunto, un passaggio, una mia stagione. Inframmentos di me, invece, a coda del libro e non a caso steso in stile diaristico; si occupa fuori della mera narrazione di riportare alla luce nel bene e nel male pensieri, ricordi (Ammentos in sardo è uguale a ricordi, il gioco di parole sta tra Frammentos = frammenti e Ammentos; frammentidiricordi dunque, emozioni). C'è molto della Giovanna Mulas donna, in Inframmentos.

Stiamo lavorando affinché l' opera, in forma di monologo musicato, venga presentata attraverso i teatri d' Italia.

 

 

 

 

 

 

C'è un messaggio particolare presente in quest'opera?

 

Questo dovrà dirlo il lettore.

 

 

Dei progetti che hai in corso ci ha parlato diffusamente, e di recente, tuo marito Gabriel Impaglione.

Quello che ti chiedo ora è un po' diverso: hai in corso la scrittura di un romanzo o comunque di qualche testo?

 

Gabriel…mi alma, mivida; specchio.

E' in uscita, per i tipi della Under Ground Press Net, la Nicola Pesce Editore, il romanzo Domo Del Viento ( cartas de amor all' essenza di rosa) , prima opera scritta con inserti in sardo, italiano, spagnolo. Tre generazioni di donne sotto la lente dell' emigrazione, amore e violenza, scontri politici. Il romanzo vive tra l' Argentina e l' Italia. E' nato col mio amore per Gabriel e quindi la sua terra, quel mate sorbito in cucina, a Nuoro, la prima domenica di gennaio del 2005 ed una finestra che dava su corvi cortili, palazzi muffiti e tristi, vento di pettegolezzi. Domo del Viento è rabbia e passione e dulcheza, dolcezza, primo e vero Amore del sempre. Sono legata a questo romanzo quanto lo fui, a suo tempo, a Lughe de Chelu ; ritengo rappresenti un importante passo stilistico nella mia letteratura. Paradossalmente, nasce prima di Delle trascorse stagioni dove pare il tempo si fermi per un istante… ricordi? Si, ma solo un istante.

Attualmente lavoro al romanzo I giorni della Dimenticanza.

 

Grazie, Giovanna, e ovviamente auguri per il successo anche di questa tua ultima opera.

 
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