Intervista
a Maria Viteritti, autrice del romanzo Al di là del muro, edito da Lupo
edizioni.
Maria Viteritti nata a Faenza, dal 2004 è giornalista pubblicista. Nel 2006 ha pubblicato il
libro, tratto dalla sua tesi di laurea, “La fabbrica dei sogni”, vincitore del
premio Carver.
E' uscito da poco questo
tuo libro, il secondo se non vado errato, poiché c'è stato in precedenza La fabbrica dei sogni, un
saggio sull'immaginario infantile nel cinema di Tim Burton. Al di là del muro è invece un romanzo,
che propone un tema inquietante: la possibilità di trasferire la vita da un
individuo all'altro. Ce ne vuoi parlare, spiegandoci anche la genesi?
Certamente! Il libro
precedente era ricavato dalla mia tesi di laurea, Al di là del muro invece è qualcosa che sento veramente mio. L'idea
è nata da una semplice constatazione: tante persone si tolgono la vita, tante
altre muoiono per incidenti oppure vengono uccise. Questo è profondamente
ingiusto. Mi sono chiesta se non sarebbe meglio un mondo in cui la vita di chi
non la vuole possa essere utilizzata per chi
invece avrebbe preferito evitare la morte. Ho pensato di ipotizzare questa
situazione nel romanzo. Giorgio, il protagonista, è un medico che lavora nella
clinica in cui si effettuano i “risvegli” resi possibili dagli studi del suo
mentore, Leibnitz. Ma scoprirà che nemmeno il suo è
il migliore dei mondi possibili….
Che problemi etici si
pone questo tuo libro su un futuro che potrebbe anche essere ormai prossimo?
Diciamo che ognuno può
assumere la posizione che preferisce riguardo all'idea del “risveglio”. In
realtà i personaggi del libro non si pongono troppi problemi morali: Leibnitz non fa che pensare alla fama, Giorgio vive come un
voyeur e non ci pensa due volte a sporcarsi le mani di sangue. La cultura della morte
fa parte di loro. Ma il libro nasce come pura fiction, non pretende di dare
giudizi o di aprire un dibattito etico. Certo, il riferimento all'eutanasia è esplicito,
così come le ingerenze che su questo tema arrivano dallo stato del Vaticano.
Penso che, in fondo, la cosa migliore sarebbe non scomodare Dio o la scienza,
ma lasciare a ognuno la possibilità di avvalersi del libero arbitrio nel modo
che ritiene opportuno.
Come tutti gli scrittori,
penso che avrai anche letto molto. Quali sono gli autori che più hanno
contribuito alla tua formazione letteraria e per quali motivi?
Ci sono alcuni autori a
cui non rinuncerei mai, ma credo che siano i miti di un bel po' di gente, come
Kafka e Camus. Mi piace moltissimo Stephen King,
spesso massacrato dai cosiddetti “letterati”. Ma chi non vorrebbe scrivere come
lui? Io di certo sì. Comunque, sono soprattutto un'estimatrice delle donne,
specie Isabel Allende, Agota Kristof
e Jane Austen. Tra gli italiani invece adoro
Camilleri, sa coinvolgere il lettore e tenerlo incollato ai suoi libri fino
alla fine. In generale, diciamo che resto sui classici, non amo chi è solito
sperimentare. Credo che lo stile di uno scrittore debba essere al servizio
della storia e non viceversa.
Attualmente svolgi la
professione di giornalista pubblicista. Interferisce con la tua passione per la
scrittura, nel senso che, oltre a occupare il tuo tempo, nuoce alla creatività,
dato che ogni giorno devi essere il più aderente possibile alla realtà?
Non è proprio una
professione visto quanto pagano… Ma fortunatamente quello di cui mi occupo
(critiche, resoconti culturali ecc.)
mi concede un margine di creatività. Per fortuna non seguo la cronaca nera!
Questo romanzo è stato
edito da Lupo. Come ti sei trovata, hai avuto adeguata assistenza, c'è stato un
editing attento, l'aspetto divulgativo e pubblicitario è stato curato a dovere?
Mi sono trovata davvero
bene! La casa editrice che ha pubblicato il mio precedente libro è stata una
vera delusione, non rispondeva alle e-mail e non ha mosso un dito per
promuoverlo. Cosimo Lupo per fortuna è stato molto professionale, così come
Donatella Neri, la mia editor. La ringrazio anche
perché le modifiche rispetto al testo originale sono state irrisorie, mi
sarebbe dispiaciuto vedere stravolta l'opera… Sul piano promozionale, la casa
editrice mi sembra molto attiva, anche per gli altri scrittori che segue. La
cosa che ho più apprezzato - e che secondo me denota la serietà di una casa
editrice - è il fatto che non mi hanno mai chiesto soldi, anzi mi hanno spedito
parecchie copie in omaggio. Non vedo di buon occhio gli editori che chiedono
contributi; a quel punto sono solo dei semplici tipografi. Per questo vorrei
approfittarne per consigliare a chi ha un manoscritto nel cassetto di non
accettare mai le proposte di questo tipo: le alternative si trovano, basta
cercare.
Ci sono progetti
letterari per il futuro e, in caso affermativo, ci puoi fornire qualche
anticipazione?
Scribacchio qualche
racconto nel tempo libero… E anche un nuovo romanzo, sempre di fantascienza.
Come questo, sarà ambientato a Bologna. Molte persone dicono che sono pazza, ma
io la considero una delle più belle città del mondo!
Grazie, Maria, e per
questo tuo Al di là del muro verrebbe troppo facile dirti “in bocca al lupo” e
quindi non mi resta che salutarti con l'augurio che la tua opera incontri il
favore dei lettori.
Al di là del muro
di Maria Viteritti
Lupo editore
www.lupoeditore.it
Narrativa – romanzo
Pagg. 176
ISBN: 9788895861128
Prezzo; € 13,00