A
casa io e te - Alfredo Carosella - La Bottega delle
Parole - Pagg. 204 - ISBN 9788894393149
- Euro 15,00
Alfredo
Carosella con "A casa io e te" ci conduce attraverso un labirinto
di emozioni e speranze, immergendoci nelle strade tortuose e
affascinanti di una Napoli intrisa di storia, cultura e umanità. Il
romanzo si apre con il terremoto del 1980, un evento che segna
l´inizio del percorso di Mario.
Mario, portando con sé il
peso di quel tragico evento, si trova a navigare tra due famiglie:
quella di origine e quella dello zio Carmine e della zia Angela, da
Posillipo al campo Bipiani, dove gli sfollati del terremoto trovarono
rifugio temporaneo, per poi trasformarlo in casa permanente, Mario si
muove tra zone contrastanti, cercando disperatamente un senso di
appartenenza.
La trama si sviluppa con una delicatezza che
rispecchia la cura con cui Mario prepara il suo caffè, una routine
che diventa simbolo della quotidianità e della ricerca di normalità
nelle situazioni più difficili. Il romanzo ci conduce attraverso le
strade di Napoli, descritte con dettagli vividi e realistici,
immergendo il lettore nell´atmosfera della città, quella più
difficile e pericolosa.
«Pensi
davvero che qui si possa avere "una vita normale?" Siamo solo dei
poveri cani al guinzaglio. Puoi avere illusione di fare qualche passo
ma se ti allontani troppo il collare ti strozza, e la lunghezza della
catena non la decidi tu. Il fatto è che siano nati con il guinzaglio
e quindi pensiamo che faccia parte di noi e a nessuno viene in mente
che si potrebbe vivere anche senza. Pensa alle vacche che negli
allevamenti intensivi e passano una vita intera guardando solo la
mangiatoia, sempre uguale. Non lo immaginano nemmeno che fuori ci
siano splendidi prati fioriti dove potrebbero vagare libere e
mangiare quando hanno fame. Se una cosa non l´hai mai vista non la
puoi neanche sognare.»
(pag 138)
L´approdo
di Mario, dopo la morte del padre, nel "Chiodo" con una speranza
di cambiamento e di migliorare la sua esistenza e quella della madre
si rivelerà non del tutto veritiera. Il "Chiodo": questa
costruzione in cemento grigio, con una piccola forma quadrata ma alta
otto piani e finestre strette come feritoie,
si mostrerà ostile e pericoloso. È un luogo che imprime sulla pelle
il freddo dell´indifferenza e la durezza della vita.
Ma c´è
Luigi, l´amicizia vera, in un posto desolato, quella che ti
protegge, ti salva e ti dà sostegno. Luigi è la speranza che anche
in un ambiente ostile ci possano essere persone che vogliono solo
vivere una vita dignitosa, che cercano un raggio di luce tra le crepe
del cemento.
E poi c´è l´amore, la speranza nell´amore,
la tristezza dell´errore e la nascita di un figlio autistico che
riempirà il cuore di Mario di sfumature nuove, di emozioni profonde.
La solidarietà di chi soffre nella porta accanto ma è pronta a
tutto pur di aiutare chi è in difficoltà.
E infine, quel
segreto di famiglia che si ripresenta continuamente nella mente di
Mario, anche di fronte a uno specchio dove si ha riflessa la propria
immagine. Un segreto che si annida tra le pieghe del passato e che,
forse, contiene la chiave per comprendere se stessi e il mondo
intorno.
Riconosciuto con il premio "Talenti Vesuviani 2023"
nella sezione "legalità", il romanzo si distingue anche per il
suo impegno sociale, rivelando la capacità di andare oltre la
narrazione di una singola storia, contribuendo a una riflessione più
ampia sulla società e sulla giustizia.
Carosella ci offre un
ritratto vivido di Napoli e delle complesse sfaccettature delle
relazioni umane, in ambienti difficili, rendendo questo libro una
lettura interessante e piena di speranza. Questo libro non solo ha
soddisfatto, ma ha superato di gran lunga le mie aspettative, è
stato un viaggio emozionante, carico di speranza e rivelazioni
sorprendenti. Lo consiglio vivamente!
"A casa io e te" è
una lettura che non potete permettervi di perdere!
Citazioni
tratte da: A
casa io e te di Alfredo Carosella
Adesso
so che le fotografie raccontano una verità parziale perché fermano
nella memoria solo i momenti felici. (pag 44)
C´è
qualcuno che è stato prezioso per me e che però ho accantonato
troppo in fretta pensando di poter tornare a prenderlo quando volevo,
che c´è sempre tempo, l´occasione giusta. Quando ho provato a
farlo non sono riuscito a provare le emozioni di una volta, perché
il tempo stende una patina grigia che, se non viene pulita, spegne
ogni luce. (pag 58)
Ogni
lavoratore ha il diritto di vivere in una casa decente, costruita
come se fosse un tempio dove celebrare la sacralità della famiglia.
(pag 78)
...non
capisco come si possa trascorrere una vita intera portandosi dentro
un giudizio inappellabile contro qualcuno che ha fatto del male molti
anni prima, senza considerare che le persone crescono, possono
cambiare e diventare migliori. Senza offrire a se stessi la
possibilità di godere del piacere del perdono. (pag 82)
È
difficile dirsi la verità quando senti che può ferirti in modo
insopportabile. (pag 97)
La
verità ci fa sentire nudi, ma non è la nudità dell´essere
libero: è quella dell´essere che si vergogna perché è stato
scoperto. (pag 112)
Mi
sentivo come un piccolo fiore che spunta da un manto di neve solo
perché ha sentito il calore di un raggio di sole, incurante del
pericolo di essere colto o calpestato, pronto a fare la propria parte
per offrire al prato gelato il suo contributo di calore e profumo, a
ristorare un´ape e ad annunciare il ritorno della primavera. (pag
134)
Cosa
si fa quando si prova la felicità? Si decide di festeggiare con le
persone care, mangiando bene e brindando con un buon vino, provando a
dimenticare le avversità della vita. (pag 172)
Katia
Ciarrocchi
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