La
carne – Emma Glass – Il Saggiatore –
Pagg. 114 – ISBN 9788842824190
– Euro 17,00
C’era
una volta un uomo fatto di salsicce. E c’era una volta una
ragazza vegetariana. L’uomo fatto di salsicce aggredisce la
ragazza vegetariana. La ragazza vegetariana torna a casa col sangue
che cola lungo le cosce, sutura la ferita con ago e filo e prova a
fare come se niente fosse. Ma fare come se niente fosse è
difficile, perché l’uomo fatto di salsicce non smette di
perseguitarla: spiandola dal bosco vicino a scuola, affacciandosi a
una finestra, spuntando da un lampione. La ragazza vegetariana non
riesce a dormire, con il ricordo di quella gigantesca bocca
spalancata, non riesce a concentrarsi, con quell’odore di
grasso bruciato nelle narici, non riesce a mangiare, con lo stomaco
gonfio e teso come un tamburo. Sente qualcosa di mostruoso crescerle
dentro. Per riavere indietro la sua vita – andare a scuola, a
nuotare, incontrare il fidanzato – la ragazza vegetariana
assale l’uomo fatto di salsicce e lo cucina a un barbecue di
famiglia. Poi si butta in piscina, ma il suo corpo si spolpa e
diventa un osso. E poi la ragazza vegetariana e l’uomo fatto di
salsicce non c’erano più.
Riflessioni
Un
altro Audiolibro ascoltato è La carne di Emma Glass e credo
sia il libro più inquietante che io abbia mai letto.
Emma
Glass è geniale, ha costruito una favola dark per toccare
argomenti non facili da trattare.
Devo essere sincera, non mi
sono subito concentrata sulla componente personaggi, perché il
tema trattato, quale le molestie sessuali, la violenza carnale, ha
affollato immediatamente le mie emozioni, tutte.
Ma come dicevo
sopra la genialità, è stata quella di creare dei
personaggi cibo, realizzando un’ambientazione surreale con
tratti comici che però fanno accapponare la pelle quando
narrano vicende tanto crude quanto reali; violenze talmente difficili
da raccontare senza cadere nel banale.
L’autrice riesce a
mostrare perfettamente quali possano essere le conseguenze di un
“Male” subito, perché la cosa più difficile
al mondo è dimenticare tanta bruttezza e ancor meno riuscire a
perdonare.
La carne è un romanzo crudele, tagliente,
talmente vero che sprofonda nell’anima riducendola in
brandelli, ma nello stesso tempo è toccante e aiuta a
riflettere sulla grande battaglia dell’esistenza: quella della
sopravvivenza.
La scrittura della Glass scorre fluida ed è
perfetta nella sua alternanza, negli alti e bassi dei sentimenti
provati, non solo dai protagonisti ma dal lettore stesso.
Il
finale? Io l’ho trovato consono a tutta la linea narrativa, non
poteva essere dissimile visto come è stato impostato il
romanzo, e a mio avviso ha più interpretazioni.
È
un libro che consiglio vivamente, ma con le giuste precauzioni perché
i temi trattati sono difficili da digerire.
Citazioni
tratte da: La Carne
È
buio. Il sangue è nero. Secco. Crepa crepitio crepitante.
L’odore di grasso bruciato mi intasa le narici. Avvicino le
dita alla faccia e tolgo l’unto. Si attacca alla lingua,
striscia in bocca, slitta sui denti, sulle guance, gocciola in gola.
Vomito.
Tagliare.
Non scivolare. Tagliare. Non scivolare. Tagliare. Tagliare. Scivolare
vuol dire troncare, dentro la paura paura paura piombare. Pensavo che
farlo allo specchio fosse una buona idea ma non riesco a coordinare i
movimenti. Guardo la mia immagine riflessa. Il braccio trema
violentemente. Metto le forbici sull’asciugamano davanti a me.
Mi alzo premendo le nocche sulla stuoia, cerco di aderire con la
schiena alla parete del bagno. È fredda. Mi tolgo la camicia.
Mi viene subito la pelle d’oca e ogni minuscolo pelo si rizza e
io mi guardo allo specchio e rido perché sembro un cactus. Un
cactus con le gambe. Un cactus impiantato in cima a qualcosa con le
gambe. Qualcosa con le gambe ben divaricate e una vagina spaccata ma
che ora si spera è sanata e non rido più. Il freddo mi
distrae. Un agente anestetico naturale. Non so perché ho
pensato di poter togliere i punti con le forbici da cucina.
Dentro
la vena. Vedo il mio amico globulo rosso fino all’osso. Lo
sfioro e lo ringrazio di avermi dato assistenza e speranza e, dico,
spero di vederti presto nel luccichio sulle guance di Green là
dove poi si poserà un bacio.
Se
davvero non volevi mangiare carne non dovevi farlo, dice serio. Ma so
che è difficile per te con tua mamma e tuo papà che te
la menano sempre perché sei vegetariana. Oh, dico e
impacchetto di nuovo
Il
mio micidiale segreto per riporlo sullo scaffale nel retro della
mente.
Katia
Ciarrocchi
www.liberolibro.it
|