Il
canto vuole essere luce. Leggendo
Federico Garcia Lorca – Autori Vari, a cura di Lorenzo
Spurio – Bertoni – Pagg. 194 – ISBN 9788855352376
– Euro 18,00
…un
atto d’amore e di riverenza…
Il
2 gennaio scorso su www.granadahoy.com è apparso un articolo
molto interessante del giornalista e scrittore spagnolo Andrés
Cárdenas, intitolato “De Garcia Lorca se hablara
siempre”. Contiene una premessa in cui l’autore
riflette sul rapporto simbiotico tra Granada e Lorca e, a seguire, ci
racconta vari fatti tra i quali una storia molto intrecciata
riguardante Agustin Penón, un americano che, recatosi a
Granada tra il 1955 e il 1956, aveva raccolto una valigiata di
informazioni su Federico Garcia Lorca, pensando di scriverci un
libro. Ma era morto e la valigia era passata di mano in mano, mentre
Penón, che alla sua ricerca aveva sacrificato anche parte
delle sue sostanze, era stato dimenticato.
Questo
per dire come e quanto il poeta granadino sia stato e sia ancora un
lievito potente per gli intellettuali di tutto il mondo: De Garcia
Lorca se hablara siempre! Non ci dobbiamo dunque stupire della
nascita nel 2020 di “IL Canto vuole essere luce”.
Un libro di vari autori italiani, curato da Lorenzo Spurio e tutto
dedicato a Lorca, artista eclettico e uomo di grande impegno sociale.
Il
curatore ci tiene a farci sapere che, pur avendo il libro la forma
del saggio scritto a più mani, è di più, molto
di più; è “un atto d’amore e di
riverenza verso uno dei maggiori intellettuali che la letteratura
mondiale ha mai visto: il poeta spagnolo Federico Garcia Lorca.”
Tanto che il titolo, consistente in un verso di Lorca, assume
significato simbolico: il libro è il canto corale con il quale
s’intende illuminare almeno in parte l’opera del Poeta.
Nel
2016 Lorenzo Spurio aveva riacceso il fuoco dell’interesse per
Lorca, dando alle stampe Tra gli aranci e la menta una
plaquette di sue poesie dedicate al granadino. Da quel momento,
tramite contatti spontanei, altri poeti amici hanno aggiunto ottima
legna al suo fuoco. E il fuoco è divampato in un’offerta
corale di contenuti esegetici, di ritratti e di poesie.
Il
testo, infatti, è illustrato con ritratti del Poeta eseguiti
dal Maestro Franco Carrarelli “L’Irpino”,e diviso
in due parti.
La
prima riporta i saggi con i quali gli aficionados indagano su
molti aspetti del fenomeno Lorca. Francesco Martillotto ci presenta
il Lorca amante della musica e ottimo pianista, buon conoscitore
della musica classica e della musica popolare che mette sullo stesso
piano e riflette sull’interscambio felice tra musica e poesia
nelle sue opere poetiche e di teatro.
Lucia
Bonanni ci mostra il Lorca amante delle tradizioni popolari della sua
Andalusia, che saranno di fertile ispirazione per le poesie e il
teatro. Affascina, anche nell’analizzare il surrealismo
dell’opera teatrale El publico, la sua ricerca dei
significati metaforici e del valore dei simboli nella Parola del
poeta.
Cinzia
Baldazzi cerca di penetrarne in profondità le peculiarità
del linguaggio poetico: “…Immortale…è
il loro mondo semantico e logico: immenso, popolato di ombre
illimitate a latere di luci accecanti, provenienti da un’arcana
fonte senza inizio e senza fine…”
Lorenzo
Spurio ci porta dentro “Tamar e Amnon” del Romancero
gitano, indicandoci la denuncia sociale che sottende l’opera;
ma anche in Poeta a New York dove la parola poetica
s’incupisce nel denunciare la disumanità della
metropoli, mettendone in risalto gli aspetti negativi. E per finire
ci conduce nelle opere teatrali più importanti per analizzare
i temi ricorrenti: la violenza, il disagio degli emarginati, la
condizione della donna e i suoi diversi atteggiamenti nella lotta
contro la sopraffazione variamente esercitata dal maschio.
Ugualmente
interessante la seconda parte che assomiglia a un’antologia
poetica ripartita in due sezioni. Nella prima sono raccolti alcuni
dei compianti, odi e elegie scritti, subito dopo la tragedia dell’
assassinio, da Antonio Machado, Rafael Alberti, Pablo Neruda e da
vari esponenti della generazione del 27, quasi tutte strazianti e
bellissime a partire dal grido di Machado: “…que fue
en Granada el crimen – sabed - !pobre Granada! – en su
Granada!...” fino allo sperdimento di Rafael Alberti che se
lo vede tornare vivo in sogno: “ Has vuelto a mí más
viejo y triste en la dormida/luz de un sueno tranquilo de marzo…”
La
seconda sezione accoglie voci di poeti contemporanei suggestionati
dalla Parola del Poeta. Un florilegio di voci diverse che
incuriosisce, commuove, rende vivo Federico, ne canta la tragedia, ne
interpreta le sfumature dell’anima colte sia direttamente nei
suoi testi poetici, sia indirettamente negli atteggiamenti dei
personaggi del suo teatro. Testimonianza forte dell’amore che
ha saputo generare e di quanto la sua parola può ancora
incantare.
Il
canto vuole essere luce è un libro che offre molte
informazioni di approfondimento sulla persona e gli interessi
culturali, artistici e civili di Lorca; senza contare l’ampia
bibliografia a cui attingere nel caso volessimo continuare a
conoscerlo. Un libro tutto da “patire” per chi desidera
entrare più a fondo nel suo universo delicato e sapiente,
gioioso e drammatico, etico e propositivo.
Franca
Canapini
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