Il
grande Gatsby –
Francis Scott Fizgerald – Mondadori – Pagg XIII 145 –
ISBN 9788804670254
– Euro 12,00
Non
si può ripetere il passato
Tra
i classici del Novecento più famosi, “Il grande Gatsby”
venne pubblicato quasi un secolo fa divenendo oggetto, nel corso
degli anni, di ben più di una trasposizione cinematografica.
In Italia, la prima traduzione risale al 1936; io ho avuto modo di
leggere il libro attraverso quella molto conosciuta e diffusa di
Fernanda Pivano del 1950.
L'autore,
Francis Scott Fitzgerald, classe 1896, fu tra le penne più
significative della cosiddetta “età del jazz” e,
nonostante il successo letterario ottenuto, nel 1940 morì in
parte dimenticato e in condizioni di salute poco invidiabili.
Un
romanzo, il suo The Great Gatsby, che offre senza dubbio una lettura
piuttosto scorrevole e, in generale, anche coinvolgente, sebbene a
tratti il grado di coinvolgimento – mi pare – tenda a
venir meno: la trama, in cui si muovono personaggi ben
caratterizzati, scivola via attraverso una voce narrante partecipe
direttamente della vicenda che essa stessa racconta. Quella con al
centro il misterioso Jay Gatsby pseudonimo di un uomo impeccabile e
sfavillante al pari dei suoi ricevimenti, si rivela presto una storia
d'amore, solitudine, illusione. L'epilogo, con due precisi
avvenimenti che si succedono a distanza di un assai breve lasso di
tempo, giunge improvviso e amarissimo, forse concentrando così
nelle pagine conclusive il vero valore del romanzo.
Non
può non colpire l'ostinato e ingenuo convincimento di Gatsby
che ciò che è ormai trascorso possa ripetersi, una
sorta di non accettazione della realtà del presente dalla
quale non vi sarà nemmeno il tempo materiale di
“rinsavire”.
[...]
«Non pretenderei troppo da lei» arrischiai. «Non si
può ripetere il passato.»
«Non
si può ripetere il passato?» fece lui incredulo. «Ma
certo che si può!» […]
Così
come danno da pensare le miserie e meschinità umane su cui
Fitzgerald con la sua bella prosa sembra voler porre l'accento,
mentre le ombre si allungano struggenti e sinistre dopo le luci
abbaglianti del sogno.
Laura
Vargiu
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