L’affaire
Moro – Leonardo Sciascia – Adelphi –
Pagg. 196 – ISBN 9788845910838
– Euro 12,00
A
ciascuno il suo
Affare,
caso politico, pasticciaccio avrebbe detto qualcuno, difficile
comunque essere così lucidi dopo appena tre mesi dagli eventi.
Sarà stato il ritorno delle lucciole a illuminare Sciascia in
quel di Racalmuto nell'agosto del '78? Far riaffiorare alla memoria
il labirintico Borges e lo spietato analista Pasolini ha concorso
sicuramente a creare la giusta cornice per questa altrettanto lucida
analisi: degli eventi, dei comportamenti ma soprattutto delle parole
dette nel non detto di questo lurido affaraccio. Analizzare le parole
delle lettere di Moro, soprattutto, permette a Sciascia di capirne il
significato più profondo, l'unico possibile, quello che
rimanda alla famiglia traditrice, alla famiglia silente, alla
famiglia che disconosce Beccaria, la Costituzione, il valore della
lealtà. Laddove famiglia significa solo DC. Emerge la
tragicità della figura di un uomo, elevato dal rango di
studioso a quello di politico per giungere all'apoteosi sacrificale
del grande statista consegnato all'opinione pubblica dai mass media
che altro non fanno che riflettere senza alcun filtro l'idea di un
uomo che l'assenza di potere ha immolato all'altare del potere. Il
problema di fondo rimane: chi esercita il potere in Italia? Politici,
brigatisti, mafia? A voi la scelta.
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