Poesie
future
–
Carla Malerba - puntoacapo
– Pagg. 56 – ISBN 978-88-6679-252-9
– Euro 12,00
Postfazione
Ho
letto più volte le poesie della nuova raccolta di Carla
Malerba, perché sono curiosa non soltanto dell’oggetto-poesia
finale, il prodotto confezionato dall’ingegno, dalla
sensibilità, dalla minuziosa e determinante ricerca di una
parola appropriata al sentire della poetessa, quanto appunto del
viaggio verso questo suo sentire quotidiano tormentato e bello, di
quel suo fotografare la realtà interiore ed esteriore, di quel
guizzo di stupore che la induce a mettere sulla carta in un atto di
creazione, il suo alito poetico.
Come
altre volte ho avuto modo di scrivere, quella dell’autrice è
un’abitudine alla poesia, un pensare in maniera poetica per poi
salvare con sapiente maestria sulla carta questi suoi pensieri. Così
anche in questa raccolta il lettore l’accompagna nei suoi
itinerari quotidiani, quando la luce illumina i suoi paesaggi, quando
la sera riveste di ombre le immagini della sua vita e le trasforma in
allusioni sentimentali, in speranze, in sconfitte, in ricerche
garbate e tenaci di felicità o di amore: “La sera con la
sua dolcezza/ ingombra l’animo di pace/ si annullano grida e
clamori/…Noi qui/siamo sospesi/ come finestre spalancate nella
notte”.
Benché
spesso non sia manifesto il destinatario di queste liriche, tuttavia
ci si sente personalmente coinvolti, come se la poetessa leggesse
nell’animo del suo lettore e parlasse a lui di lui stesso.
Così
è perché ognuno di noi, nonostante la specificità
del proprio essere, attinge a quella universalità di immagini
vive che ha dentro, ma magari non sa esprimere in quella maniera
puntuale ed evocativa di emozioni vissute forti e profonde.
È
questa la preziosità del lavoro dei poeti: saper cogliere
quella adesione con il mondo esterno, con tutto quello che accade,
analizzando le emozioni assolute che si colgono in un attimo nel volo
di un verso, nella fotografia di una strofa e che creano connubio
intenso fra poeta e lettore e creano anche nel lettore l’impressione
di essere poeta: “Ci facevate foto segnaletiche/ la mattina
allargava il silenzio/ nelle baracche-case/Oh dov’era quella
dei giochi e dei bocconi d’amore?”
Non
si potrebbero esprimere meglio certe immagini di giorni vissuti,
certi colori nell’anima immobile davanti a se stessa,
consapevole dei propri limiti, ma anche dei propri desideri e delle
proprie ansietà di salvezza: “Tu sei / dove nulla si
perde del vissuto/ e di vissuti diversi ti alimenti.”
La
poetessa ha trovato questo suo modo di capirsi e di capire quello che
la circonda, l’amore per la parola conduce a una positiva
sazietà di immagini: “Mi sfugge/ l’essenza del tuo
sguardo arcano/ragazza che sei me/ nel protratto tempo delle attese.”
L’autrice
odia la povertà dei segni, l’alfabeto della vita va
conosciuto e il linguaggio della poesia è quello più
adatto ad esprimerlo.
Tutto
l’universo è poesia che si diffonde in una musica
cosmica. Questo Carla Malerba certamente lo sa e con tenacia e amore
dipana la matassa dei suoi pensieri fino a creare anche in questa sua
ultima raccolta, breve, ma preziosa, una testimonianza di quella
armonia che ci consola e si tinge di azzurra lontananza.
Gemma
Mondanelli
Gemma
Mondanelli vive e lavora ad Arezzo, la sua città.
Critica letteraria ha recensito molti autori e autrici sia in ambito
narrativo, sia poetico.
È
Vicedirettrice della rivista “Essere”, periodico del
Centro di solidarietà di Arezzo e cura le rubriche Inchiesta e
La pagina dello scrittore-Profili d’autore.
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